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23 Aprile 2024

A Calci il primo robot chirurgo al mondo. Realizzato da livornesi e pisani


Livorno, 19 giugno – E’ il primo robot al mondo capace di affiancare i chirurghi e di ricostruire il corpo umano. E’ un’eccellenza tutta toscana, sviluppata a Calci, a nord di Pisa, da ricercatori livornesi e pisani. A Calci, infatti, vive l’amministratore delegato della Medical Micro Instruments, Giuseppe Maria Prisco, che assieme alla moglie Hannah Teichmann si occupa di sviluppare le applicazioni cliniche. Ed è qui che la coppia, insieme all’ingegnere livornese Massimiliano Simi, ha deciso di fondare l’azienda che vuole aiutare i medici nelle sale operatorie.

Il robot verrà presentato al secondo Festival internazionale della Robotica in programma a Pisa dal 27 settembre al 3 ottobre. La versione definitiva è attesa entro la fine anno, ma un prototipo è già a disposizione dei chirurghi toscani che l’hanno richiesto. Scopo del “dottore elettronico” è quello di migliorare i successi sanitari, riducendo al massimo gli errori nella ricostruzione dei tessuti dopo lesioni traumatiche od a seguito della rimozione di tumori nei tessuti molli e nelle ossa. In un diametro esterno di soli tre millimetri, infatti, i microstrumenti in questione, che sono dotati del più piccolo polso articolato e di punte di appena 150 micron di larghezza, possono operare in uno spazio ristrettissimo.
Il polso articolato è l’elemento chiave per poter eseguire la microchirurgia robotica in sala operatoria, consentendo una facile manipolazione di piccole suture in dimensione. La start up, proprio nei mesi scorsi, ha ricevuto un finanziamento di 20 milioni di euro da parte di alcuni investitori.

Giuseppe Maria Prisco, dopo essersi laureato all’università di Pisa, ha lavorato per dodici anni a Mountain View, in California. Nella patria dei colossi digitali (lì ha sede Google) ha contribuito alla nascita del robot “Da Vinci”, il sistema chirurgico della Intuitive Surgical utilizzato in quattromila ospedali del mondo e che viene utilizzato nella laparoscopia e più comunemente per la rimozione della prostata, la sostituzione della valvola cardiaca e nelle procedure di chirurgia ginecologica.

Il robot di Calci opera invece in un altro ambito: la ricostruzione del corpo umano. «Il nostro strumento – spiega Prisco – si differenzia completamente dal “Da Vinci”». Prisco, per motivi personali, ha deciso di tornare in Italia. Un “cervello in fuga” che ha preso l’aereo di ritorno, diretto in Toscana, per mettere a disposizione le conoscenze maturate negli Stati Uniti. «Vivo a Calci ed è un posto bellissimo – dice – quindi con mia moglie e Simi, che è un esperto di robotica, ci è sembrato naturale stabilire qui anche l’azienda».