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28 Marzo 2024

Acciaierie di Piombino, ottimismo sul piano Jindal presentato al Ministero


Roma, 24 maggio 2018. Finalmente una nota di concreto ottimismo. L’ha espressa nel pomeriggio Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana nel lasciare la sala degli Arazzi al Ministero dello Sviluppo Economico al termine della presentazione da parte del gruppo indiano Jindal delle prime anticipazioni del piano industriale per il rilancio delle acciaierie di Piombino, acquistate dal gruppo algerino Cevital: “Permettetemi – ha detto – di vedere il bicchiere interamente pieno. Il piano di Jindal ci pare incoraggiante, quindi siamo ottimisti”.
Valutazione accolta con un sospiro di sollievo a Piombino, in attesa da tempo e quindi in fibrillazione, che la lunga quadriennale vicenda di attività industriale interrotta possa riprendere. Anche se i tempi si allungano lavoratori, sindacati, amministratori e cittadini hanno in fondo al tunnel la prospettiva della ripresa produttiva e del riassorbimento della maggior parte dei 2000 dipendenti compreso l’indotto. Con accanto avviata la prospettiva di uno sviluppo in ambito portuale con le banchine già disponibili per traffici sempre più consistenti e il lancio di un comparto fino a pochi anni or sono non così promettente, a cui si aggiunge, anche se timidamente, un lancio turistico crocieristico in crescita sulla costa e sul vasto territorio della Val di Cornia.
Sul piano del gruppo indiano Rossi ha aggiunto. “Ne ho apprezzato la competenza, la misura e la prudenza nel delineare le prospettive del sito produttivo che mi sembrano improntate alla serietà. Noi naturalmente chiediamo di più, ovvero il reintegro di tutti i lavoratori. Per quelli dell’indotto occorre invece intervenire con il Ministero del lavoro, e così faremo. Insomma stiamo lavorando su basi solide, ma è necessario che ci si chiarisca, che i tempi siano definiti con maggiore precisione e che ci siano date più certezze. La Regione Toscana sta facendo la sua parte e se penso a come eravamo messi solo qualche tempo fa, fatemi essere ottimista perché di passi avanti ne abbiamo fatti molti”.
Rispondendo alla domanda se sia preoccupato per possibili rallentamenti dovuti al nuovo Governo, il presidente Rossi ha detto di “sperare proprio di no” e di contare sul fatto che tutto procederà secondo le linee fin qui seguite, “in modo concertato, coerente, nel rispetto dei lavoratori che con il loro impegno e la loro lotta sono alla base di questo risultato. Ci siamo sempre mossi con grande sinergia e questo è stato il risultato”.
Per il gruppo Jsw Steel Ltd l’illustrazione delle produzioni anche di Piombino è stato fatto dal direttore marketing internazionale, Narender Sharma, con l’aiuto di numerose diapositive.Il fiduciario Fausto Azzi ha sottolineato che quanto esposto è stato il risultato di una prima ricognizione. In seguito, con il sito acquisito, costato circa 90 milioni di euro, le proposte saranno dettagliate con maggior precisione concertandola con istituzioni e sindacati. Ha aggiunto di non voler “strapromettere”. Ha riconfermato l’intenzione di andare alla realizzazione di due forni elettrici, aggiungendo l’impegno a cercare di dare lavoro anche agli addetti dell’indotto.
Giampiero Castano, dirigente del Mise che si occupa di crisi aziendali, ha ricordato che nel 2020 partiranno altri ammortizzatori sociali con l’impegno certo ormai di garantire una copertura per tutti i lavoratori nella fase di predisposizione del Piano industriale. (Nella foto, l’incontro al Mise)
La seconda fase, a partire dal 2020, prevede la costruzione dei forni elettrici e la realizzazione di un ulteriore treno di laminazione.
Il piano si articolerà nell’arco di quattro anni. Fino al 2020 la messa in funzione dei tre laminatoi, nello stesso tempo si avvierà la progettazione per i forni elettrici e si demoliranno gli impianti non più utilizzabili. L’entrata in funzione dei laminatoi darebbe occupazione a oltre 400 lavoratori, su 700 in totale, con la produzione di rotaie, barre e vergella. I due forni elettrici entrerebbero in funzione entro il 2023 e due anni dopo un eventuale terzo forno. Nel 2024-2025 le acciaierie tornerebbero alla completa produzione comprendente l’assunzione di altri lavoratori.