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19 Aprile 2024

Accusato di maltrattamenti e violenze, uomo allontanato dalla ex convivente


Livorno, 18 agosto – Attraverso un comunicato stampa la Questura di Livorno, in data odierna, sabato 18 agosto, informa che ieri, su ordine della Procura della Repubblica, la Polizia di Stato ha eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa a carico di un uomo, un livornese, di 35 anni.

Nel corso delle indagini la squadra mobile, diretta dal procuratore capo Ettore Squillace Greco, ha raccolto elementi rilevanti a carico dell’uomo circa i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, atti persecutori e violenza sessuale, che sarebbero stati tutti commessi ai danni dell’ex convivente. I fatti, secondo quanto emerso dalle indagini, sono avvenuti a partire dal 2016.
Le indagini sono iniziate a seguito di due denunce presentate da una donna che, successivamente, ha rilasciato ulteriori dichiarazioni agli investigatori. Le accuse, si legge nel comunicato, sono state suffragate alle testimonianze di numerose persone che si sono dette a conoscenza dei fatti.
L’attività investigativa ha fatto emergere numerosi episodi di maltrattamenti, sia fisici, tanto che la donna è dovuta ricorrere più volte alle cure del Pronto soccorso, sia verbali, con ripetute offese ed insulti, comportamenti che l’uomo, del quale non sono state fornite le generalità, avrebbe messo in atto nei confronti dell’ex convivente a partire dal 2016. L’uomo avrebbe minacciato, oltre alla donna, anche i suoi familiari.

Nella nota stampa si legge che l’uomo ha compiuto anche il reato di violenza sessuale in due occasioni, costringendo la donna a subire palpeggiamenti nonostante il diniego espresso dalla stessa, ma soprattutto costringendola a subire un rapporto completo.
L’uomo, inoltre, si sarebbe reso responsabile anche di atti persecutori caratterizzati da numerosissime telefonate indirizzate all’ex convivente con la pretesa di essere ascoltato da quest’ultima.
La Questura evidenzia che nel corso dell’indagine è emerso un quadro probatorio che, allo stato dell’arte, supporta ampiamente le ipotesi di accusa e ha indotto l’ufficio del Gip della Procura a concedere la misura cautelare richiesta.