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18 Aprile 2024

Acli Livorno, l’educazione finanziaria in aiuto dei cittadini


(Gianni Giovangiacomo) Livorno, 3 febbraio. “Educazione finanziaria”, è stato questo il tema proposto dal Presidente delle Acli, Antonio Melani, in relazione a quei “Percorsi di consapevolezza” in cui sono impegnati gli aclisti e che devono divenire patrimonio di ogni cittadino responsabile. Confucio diceva: “Dai ad un uomo un pesce e lo nutrici un giorno, insegnali a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”, nel nostro caso “l’insegnargli a pescare” si traduce “nell’insegnarli a capire e a non fare passi falsi”. Aprendo l’incontro Antonio Melani ha chiarito che quello voleva essere un momento per elevare la consapevolezza delle persone in merito ai “prodotti finanziari” che possono essere molto pericolosi per chi non li sa maneggiare, si veda il caso dei cittadini defraudati dei loro risparmi dalla Banca di San Miniato, dalla Banca Etruria e dal Monte dei Paschi. Questi avvenimenti accadono sia perché le Banche spesso non si comportano in modo corretto, sia perché i risparmiatori che si interfacciano con esse possono essere molto sprovveduti. Dare delle conoscenze in materia significa aumentare le loro capacità di difesa per non commettere errori. Il Presidente ha dato quindi la parola al relatore, il dottor Filippo Cammarota che ha subito sottolineato che risparmi ed investimenti sono attività che le persone svolgono in modo più o meno consapevole. Le scelte sono influenzate non solo dalle nostre esigenze ma anche dal tipo di reddito che vorremmo percepire e per il quale dobbiamo sempre tener conto di contenere i rischi. La crisi -ha ricordato Cammarota- è partita nel 2008 con il fallimento della Lehmann and Brothers che si è poi allargata alle banche di tutto il mondo, e le banche per vendere i loro prodotti si basano su un solo concetto: quello dell’avidità!. Secondo recenti sondaggi l’Italia è una delle ultime nazioni in Europa per quanto riguarda l’educazione finanziaria, ad esempio sono pochissimi i cittadini che sanno come si computano gli interessi composti. Il portafoglio finanziario delle famiglie italiane ammonta a 4 miliardi e 200 milioni di euro, il 31,4% è depositato sui Conti Corrente mentre il 3,2% viene investito. Il relatore ha aggiunto che vi è differenza tra investimenti e risparmi e che non si possono usare come sinonimi, chiaramente gli investimenti si basano sui redditi che le persone hanno disponibili e tutti gli investimenti hanno un rischio che solo con “oculatezza” si riesce a contenere. Per i fondi di investimento sono stati elencati alcuni concetti chiave a cui attenersi: volatilità, indicatore di rischio, diversificazione, decorrelazione, duration (che dipende molto dal prezzo di acquisto di un titolo), inflazione (che è commisurata alla perdita annua del potere d’acquisto). L’inflazione porta a tassi d’interesse più alti perché viene meno il valore del denaro. Al termine il relatore ha ricordato che la legislazione degli Stati europei a partire dal 2013 ha introdotto alcune norme riguardo ai titoli di Stato, uno Stato potrebbe anche decidere di non rimborsarne una parte! Comunque è chiaro che aumentando il rischio aumenta anche il rendimento e viceversa.