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16 Aprile 2024

Alessio Santacroce, il suo primo disco per la solidarietà


(Simone Consigli) – Livorno, 7 febbraio. Buone notizie dal mondo della musica e della solidarietà. Alessio Santacroce presenta il suo primo disco da solista “Migras”, i cui proventi sono interamente dedicati alla beneficenza per la gente e i bambini del Kenya, martoriati dalla fame e dalla guerra. Migras è rock puro, aggressivo ma che sa essere anche melodico, i testi sono profondi e aggressivi, fanno riflettere e parlano dritti al cuore. I suoni sono rotondi e pieni e il lavoro che è uscito dalle sale è di notevole spessore. Alessio Santacroce, chitarrista, autore e scrittore, esordisce vent’anni fa con La Qaurta Via, gruppo rock che ben presto si ritaglia uno spicchio di notorietà all’interno del panorama underground nazionale. Nel 2006 scrive il pezzo “Il sangue dell’Africa” che da la stura alla sua ispirazione umanitaristica, con il progetto della Ong Anthropos per aiutare i popoli del Sud Sudan. In seguito si dedica alla scrittura con l’uscita di tre libri: L’impronta dell’Iride, I giudici e Le pietre di padre cenere. Piena maturità artistica e varie collaborazioni per format televisi e giornali per rubriche di musica e la scoperta di nuovi talenti e la promozione dei giovani musicisti. Migras, prodotto da Ghost Label Records è in vendita a 10 Euro. I proventi andranno totalmente a favore della Ong Sawa Sawa impegnata nella realizzazione di una casa famiglia in Kenya. Per chi fosse interessato Sawa Sawa Trust è anche su Facebook. La presentazione del disco è stata una festa, tanta musica dal vivo, i pezzi di Migras e altri vecchi pezzi de La Quarta Via, con Santacroce e la sua squadra di musicisti, formata da Isa Ponzuoli, Vanessa Caracciolo, Greta Merli, Lorenzo Porciani, Daniele Pistocchi, Giulio Franceschi. Festa che è stata organizzata presso gli studios di Percorsi Musicali in via delle Sorgenti e alla quale è intervenuta Susanna Uremi di Sawa Sawa: “Il progetto riguarda un orfanotrofio- spiega al microfono sul palco- l’edificio è fondamentalmente terminato ed è destinato all’inserimento di bambini vulnerabili e orfani. Entro giugno l’orfanotrofio sarà ultimato e arredato. A questo progetto ci sarà un seguito- continua- per delle costruzioni di ospitalità di volontari nazionali e internazionali. Le planimetrie sono state approvate ed entro la fine di luglio queste case saranno ultimate. Tutto il progetto è difficile ed è una corsa a ostacoli a causa della burocrazia, ma l’impegno è massimo e vedrà la sua realizzazione. Saranno tirate su anche case per il turismo eco-sostenibile che andranno ad ammortizzare le spese di costruzione dell’orfanotrofio. I precedenti progetti di Sawa Sawa in Kenya riguardano la costruzione di una scuola”.