Vai a…

Costa Ovestsu Google+Costa Ovest on YouTubeCosta Ovest on LinkedInCosta Ovest on TumblrRSS Feed

14 Luglio 2025

Il Tribunale penale di Livorno (foto d'archivio)

Banda delle Ville, assolti Vignoli e Nigiotti, sette le condanne in primo grado


(Marco Ceccarini) Livorno, 28 giugno 2025 – Il notaio Valerio Vignoli è stato assolto con formula piena dai reati contestatigli dalla Procura di Livorno, che per lui aveva chiesto tre anni e quattro mesi di reclusione. Con Vignoli è stato assolto anche Alberto Nigiotti, per il quale la Procura aveva chiesto tre anni e un mese più mille e 500 euro di multa. Condannati, invece, tutti gli altri imputati. I reati contestati andavano, a vario titolo, dall’associazione a delinquere al riciclaggio e alla truffa.

Il collegio del Tribunale di Livorno, presieduto da Luciano Costantini e composto anche dai giudici Andrea Guarini e Roberta Vicari, ha dunque concluso il processo di primo grado a carico della cosiddetta Banda delle Ville, come è stata denominata l’organizzazione che tra il 2017 e il 2020, secondo quanto appurato in sede processuale, avrebbe messo a segno decine di raggiri immobiliari in varie parti d’Italia. Oltre quaranta, esattamente 43, sono le truffe che erano state contestate dal pubblico ministero Massimo Mannucci. Il gip Marco Saquegna aveva disposto alcune misure cautelari per spezzare il vincolo associativo tra i componenti della banda. Le condanne sono state sette, due le assoluzioni, oltre 34 gli anni di reclusione globalmente comminati e quasi 230 mila euro l’ammontare dei risarcimenti.

Secondo l’accusa al vertice della banda ci sarebbe stato Nicola Calderini, per il quale il Tribunale ha emesso una condanna ad undici anni e un mese di reclusione più la confisca di due auto di grossa cilindrata (un’Audi A6 e una Mercedes Cls, ndr), la confisca del passaporto diplomatico dell’Ordine militare di Malta, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’interdizione legale durante la pena e la sospensione per un anno dall’esercizio degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.

Alcuni componenti della banda si sarebbero presentati ai proprietari degli immobili, che in molti casi avevano necessità di vendere le loro case od i loro terreni, come mediatori di grossi costruttori o di banche estere o di società internazionali disposte a pagare oltre i parametri di mercato i loro immobili. Per chiudere l’affare era però necessario costruire una società a carico dei proprietari dove far confluire il bene immobiliare. Una operazione che, in genere, andava dagli ottomila ai trentamila euro: una cifra che, sempre secondo l’accusa, niente aveva a che fare con la definizione della vendita ma che andava a riempire le tasche dei componenti della banda, i quali, una volta intascato il denaro, sparivano nel nulla. L’operazione avrebbe fruttato alla banda oltre un milione di euro.

A Mike Berni, considerato dalla Procura un supporto determinante perché capace di presentarsi ai malcapitati ora come un magnate estero, ora come il rappresentante di un gruppo imprenditoriale, sono stati comminati otto anni di reclusione, ventimila euro di multa, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale durante la pena. Cinque anni, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale durante la pena, invece, sono stati inflitti a Giuseppe Doveri che, stando alla tesi accusatoria, avrebbe messo a disposizione una lussuosa villa vicino al lungomare di Livorno per dare un’immagine di solidità finanziaria a Calderini. Una sentenza di colpevolezza, inoltre, è stata emessa anche a carico di Bilbil Muca, che avrebbe avuto il ruolo di “tuttofare”, al quale sono stati irrogati due anni e un mese di reclusione e 600 euro di multa.

I quattro erano chiamati in causa per una presunta associazione a delinquere, così come Vignoli, che però, ripetiamo, è stato assolto da tutte le accuse compreso ovviamente il reato associativo. Dall’associazione a delinquere è stato scagionato anche Muca, ritenuto responsabile solo della truffa.

Fuori dalle ipotesi più gravi, infine, sono stati condannati Ro. Ca. a un anno e sette mesi e 650 euro di multa, Ri. Co. ad un anno e dieci mesi e 750 euro di multa, Ra. Dr. a quattro anni e mezzo di reclusione e 600 euro di multa e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.

Tags: , , ,