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24 Aprile 2024

Bellandi, Pd, sulle politiche per la casa: “Dal Comune lo scaricabarile”


Livorno – “L’assessore alla Casa del Comune di Livorno (Ina Dhimjini, ndr) si lamenta delle risorse sbloccate dalla Regione per affrontare il problema dell’emergenza abitativa, pari a 10 milioni di euro, definite tardive e insufficienti. Verrebbe da pensare, leggendo un giudizio tanto severo, che l’amministrazione abbia messo a disposizione grandi risorse e grandi progetti per risolvere questo problema. Purtroppo per Livorno le cose non stanno così. Avevamo suggerito all’amministrazione, anche presentando atti in Consiglio Comunale, diverse strade da seguire per reperire immobili da destinare all’emergenza abitativa: organizzare un tavolo di confronto per coinvolgere le proprietà immobiliari, le fondazioni, gli istituti bancari, gli enti previdenziali e assicurativi e i costruttori di immobili, censire le proprietà demaniali per valutarne la possibile acquisizione, dedicare risorse alla sistemazione e messa in sicurezza di strutture comunali come le ex-circoscrizioni, rinunciare al canone dovuto da Casalp permettendole così di realizzare un maggior numero di ripristini. Avevamo inoltre chiesto di dare piena funzionalità all’agenzia per la casa, reintrodurre il contributo in conto affitto e una significativa premialità fiscale per coloro che avessero messo a disposizione alloggi a canone concordato. Di tutto questo che cosa è stato fatto? Temiamo che la risposta sia niente”.
Questa è la replica del segretario comunale del Pd di Livorno, Federico Bellandi, alle dichiarazioni che l’assessore alle Politiche per la Casa, Ina Dhimjini, in merito alla destinazione di quasi 10 milioni di euro, da parte della Giunta regionale toscana, a favore del patrimonio Erp di Livorno. Nella nota stampa diffusa a nome del segretario comunale del Pd, si legge: “Sembra che a Livorno l’unica soluzione all’emergenza abitativa sia considerata l’occupazione di immobili pubblici o privati che siano. Quando si legge sui quotidiani che ci sarebbero in una qualche pseudo graduatoria almeno cento persone in attesa di una casa da occupare, viene da domandarsi se a Livorno ancora esista quell’ assessore alla Casa e al Sociale che oggi si fa vivo per lamentarsi delle scarse risorse regionali”. E ancora: “Vorremo capire se il Comune abbia almeno redatto una censimento preciso dei locali occupati e delle loro condizioni di agibilità oltre che un elenco degli occupanti al fine di stimare i reali bisogni ed elaborare adeguate risposte. Ci domandiamo: la commissione territoriale per il Disagio Abitativo chiamata ad intervenire nei casi di morosità incolpevole ancora esiste e funziona in questa Città? Oppure Palazzo Civico, abdicando alle proprie prerogative, ha appaltato ad altri la gestione dell’emergenza?”. Bellandi così conclude la sua presa di posizione: “L’unica idea che abbiamo visto mettere in campo da questa amministrazione in merito all’emergenza abitativa è stata quella di recuperare temporaneamente “la Chiccaia”, invece che demolirla come previsto dai piani di recupero. I risultati fallimentari di questa scelta, per altro ampiamente previsti, sono sotto gli occhi di tutti: occupazioni incontrollate, cittadini costretti a vivere in condizioni di assoluto disagio, insicurezza ed illegalità diffuse Sperando che prima o poi cessi lo stucchevole scarica barile che vede la giunta più impegnata a tirare in ballo altri livelli istituzionali che a trovare soluzione ai problemi, attendiamo che sindaco ed assessore facciano sapere alla città quali reali misure intendono adottare in futuro per offrire risposte ai cittadini livornesi che hanno perso la casa”.