Bene l’economia del mare: presentato a Piombino il rapporto 2018
15 Giugno 2018
Piombino, 15 giugno 2018. L’economia del mare tira, malgrado la crisi economica. Tuttavia è essenziale per lo sviluppo il collegamento con infrastrutture efficienti. Presentato questa mattina nella sede di dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale il rapporto sul settore per il 2018 realizzato dal Centro studi della Camera di Commercio.
Il direttore del Centro studi Mauro Schiano ha illustrato i dati, presenti i presidenti della Camera di Commercio Riccardo Breda e dell’Autorità di Sistema Portuale Stefano Corsini. (Al centro nella foto)
“Il settore ha raggiunto buoni risultati malgrado la crisi economica, dalla quale il resto delle imprese sta uscendo solo ora. Una volta di più questo dimostra come lo sviluppo legato non solo al sistema portuale, ma ad una rete di infrastrutture adeguata e solida, sia essenziale – ha commentato il presidente Breda – ho cercato da tempo il confronto con gli imprenditori di Piombino proprio per affrontare questa e le molte altre tematiche collegate: Per rendere efficiente un grande porto infatti serve una rete di collegamento all’altezza, e d’ora in poi la sinergia tra imprese ed amministrazioni pubbliche sarà ancora più importante per “agganciare” la ripresa economica”.
Il tema delle infrastrutture è stato sollecitato anche da Stefano Corsini: “Le imprese hanno bisogno di operare in un ambiente adeguato, con servizi e infrastrutture, indispensabili per la loro crescita. Il corridoio tirrenico in particolare è una necessità per tutto il Paese, ed è un tema che l’imprenditoria locale dovrebbe porre con forza al Governo. Anche io come il presidente Breda mi attendo collaborazione tra tutti noi per raggiungere risultati concreti”
I dati:un miliardo di euro di valore aggiunto diretto, il valore aggiunto totale delle due province sfiora i 4 miliardi di euro. Alla fine del 2016 la Blue Economy operante nel territorio della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno conta su 6.277 imprese ed oltre 28.600 addetti, un potenziale produttivo che ha generato oltre un miliardo di euro di valore aggiunto (1.366 mln/€) senza contare quanto prodotto dalle attività collegate a monte ed a valle.
Utilizzando un valore medio del moltiplicatore elaborato ed affinato negli anni dal sistema camerale si può stimare, per Livorno e Grosseto, un ulteriore valore aggiunto attivato in un anno pari a circa 2.460 mln/€, quasi il doppio di quello derivante direttamente dal settore. Questa cifra sommata a quella prodotta dalla Blue economy in senso stretto porta il Valore Aggiunto totale Blue delle due province a sfiorare i 4 miliardi di euro.
Le imprese. Per quanto riguarda il tessuto imprenditoriale Blue nel complesso vale il 46,6 per cento del potenziale Blue dell’intera Toscana (30% Livorno, 16,6% Grosseto) ed il 3,3% di quello nazionale. Fanno parte di questo settore il 12,3% delle imprese operanti a Livorno ed il 7,7% di quelle insediate a Grosseto mentre in Italia la percentuale si ferma al 3,1%. Nella graduatoria delle province italiane per incidenza dell’Economia del mare sul tessuto imprenditoriale il primo posto è di Rimini (12,9%) mentre Livorno occupa, ex aequo con La Spezia, il secondo posto, Grosseto il decimo.
Lo sviluppo negli anni della crisi
Tra il 2011 ed il 2016, nonostante la crisi generale, le imprese Blue hanno registrato, contrariamente a quanto avvenuto per la parte restante del tessuto imprenditoriale, un importante sviluppo (Livorno +4,4%, Grosseto +6,1%). Tra le filiere dell’area territoriale di interesse della Camera di Commercio si riscontra un trend positivo della numerosità delle imprese soprattutto connesse al turismo per Servizi di alloggio e ristorazione e Attività sportive e ricreative, filiere che, peraltro, contribuiscono maggiormente a determinare la consistenza imprenditoriale complessiva del settore.
Il valore aggiunto
Il valore aggiunto prodotto dalle imprese Blue ubicate da Collesalvetti a Capalbio è realizzato per il 71,5% a Livorno (976 milioni di euro) e per il restante 28,5% a Grosseto (390 milioni). La ricchezza generata dalle attività legate al mare vale, rispetto al valore aggiunto totale, il 12,3% per Livorno e l’ 8,2% per Grosseto); molto più di quanto registrato per la media Italia (3%) e Toscana (2,8%). Al contempo, nel 2016, è stato prodotto tra Livorno e Grosseto quasi la metà (48,6%) del valore aggiunto Blue della Toscana.
Nella graduatoria provinciale per incidenza della ricchezza prodotta dalla Blue economy sul totale locale, Livorno si colloca in quinta posizione dopo Trieste, Rimini, Genova e Olbia-Tempio (Grosseto 12°). Nell’area di interesse della Camera di commercio, la gran parte del valore aggiunto 2016 dell’Economia del mare è stata prodotta dalla filiera dei Servizi di alloggio e ristorazione (45%) e da quella delle attività di Movimentazione merci e passeggeri via mare (26,4%).
Ciascuna filiera offre il proprio fondamentale contributo anche ad altri settori collegati a monte ed a valle. Le filiere con più elevata capacità moltiplicativa sono: Movimentazione di merci e passeggeri, che per ogni euro prodotto riesce ad attivarne sul resto dell’economia altri 2,6; Cantieristica (2,5) e Attività sportive e ricreative (2,3).
Su Livorno il trend del valore aggiunto Blue nel 2016 rispetto al 2011, al netto della filiera Estrazioni marine, mostra un significativo aumento del 10,5%, un risultato nettamente migliore rispetto al totale economia (+0,2%) ed a quello della Maremma che registra invece un risultato negativo (-1,5%) e più rilevante di quello calcolato per l’economia grossetana nel suo complesso (-0,9%).
A livello di singole filiere prevalgono risultati positivi con eccezione delle Estrazioni marine per Livorno e di Cantieristica, Attività di tutela ambientale e Attività sportive e ricreative per Grosseto.
L’occupazione
Quanto all’occupazione merita segnalare come Livorno sia al 4° posto dopo Olbia-Tempio, Rimini e La Spezia (Grosseto 13esima) nella graduatoria nazionale in base all’incidenza dell’occupazione Blue su quella totale della provincia.
Livorno è tra le prime 10 province italiane per numero di occupati nell’Economia del mare (8°) con 19.170 occupati che, se sommati a quelli di Grosseto (28esima con 9.442 unità), portano il bacino occupazionale del settore a quota 28.612 unità collocando la nostra area di riferimento in sesta posizione subito dopo Palermo. Servizi di alloggio e ristorazione, Movimentazione di merci e passeggeri, Attività sportive e ricreative e Cantieristica ne costituiscono lo zoccolo duro.
Se l’occupazione Blue della Toscana rappresenta il 6,5% di quella nazionale lo si deve in buona parte (oltre il 50%) al contributo di Livorno e Grosseto. A Livorno l’occupazione Blue è cresciuta del 2,8; a livello di singole filiere risultano in negativo Ittica -3,6%, e Movimentazione merci e passeggeri -0,5%. Tra i comparti con trend occupazionale positivo da segnalare i Servizi di alloggio e ristorazione sia per l’intensità dell’incremento percentuale (+9,7%) sia per l’incidenza che la stessa filiera ha sul complesso delle attività Blue e dell’intera economia. Di un certo rilievo anche l’aumento calcolato per Attività sportive e ricreative (11,6%) e Attività di tutela ambientale (8,1%), per quanto anche la Cantieristica risulti in una fase di importante sviluppo (+3,2%). Grosseto si mantiene in perfetta media regionale (+4,8%) e presenta due sole filiere con occupazione in diminuzione: Cantieristica (-4,2%) e Attività di tutela ambientale (-14,4%); apprezzabili le variazioni positive delle altre filiere.
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