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29 Marzo 2024

Un momento dell'insediamento di De Franco (foto Rotary Livorno)

Cambio alla guida del Rotary Livorno, De Franco: “Al servizio della città, valorizzeremo la cultura”


(Marco Ceccarini) Livorno, 2 luglio 2021 – Il magistrato Luigi De Franco è il nuovo presidente del Rotary Club Livorno. Si è insediato ieri sera, giovedì 1° luglio, in occasione della conviviale che si è svolta allo Yacth Club.

Il Rotary Livorno, sorto nel 1925, è uno dei più antichi circoli rotariani d’Italia. Ogni anno realizza progetti per il sociale, la cultura ed i giovani destinati alla città di Livorno. De Franco sostituisce la garden designer Paola Spinelli che a sua volta, lo scorso anno, era subentrata all’avvocato Luciano Barsotti.

De Franco, nato a Catanzaro nel 1951, è stato giudice prima al Tribunale di Livorno e poi alla Corte d’appello di Firenze. In precedenza è stato pubblico ministero a Livorno. Nel corso della sua vita professionale si è occupato sia di civile che di penale. Attualmente è giudice tributario a Livorno. Sposato con Ornella Marino, medico endocrinologa, è padre di Valentina.

Al magistrato De Franco abbiamo chiesto un’intervista per comprendere le strategie del più antico ed importante club di service cittadino. I club service, detto per inciso, sono gruppi organizzati di persone unite da valori condivisi che si impegnano per il bene della comunità in cui vivono.

Iniziamo dalla persona. Chi è Luigi De Franco?

“Sono nato in Calabria e alla mia città di nascita, Catanzaro, sono rimasto legato. Figlio di avvocato, ho studiato Giurisprudenza a Firenze, come mio fratello, che poi è tornato a fare l’avvocato in Calabria. Io invece ho preferito dedicarmi alla Magistratura”.

Di cosa si è occupato, in particolare, durante la carriera?

“Praticamente di tutto, anche delle prime indagini sul Moby Prince. Sono entrato in Magistratura nel 1977. Sono stato pubblico ministero a Livorno e giudice del lavoro sempre a Livorno. Sono stato poi giudice di Corte d’appello a Firenze, sia nel civile che nel penale, occupandomi di vicende grandi e piccole, ma sempre approcciandomi al mio lavoro con la massima dedizione e il massimo equilibrio. Sono ancora in servizio come giudice tributario”.

Che ricordo ha della sua Calabria?

“Abito in Toscana ormai da mezzo secolo, ma non ho dimenticato la mia terra d’origine. La Calabria è bellissima. Posso definirmi un tifoso del Catanzaro, che negli anni Settanta ed Ottanta è stato anche in Serie A. Purtroppo a Catanzaro, ultimamente, non torno spesso come vorrei, ma nel mio cuore c’è sempre un posto speciale per le mie origini”.

Veniamo al Rotary. Cos’è esattamente?

“E’ un club di service fondato nel 1905 a Chicago, Stati Uniti, dall’avvocato Paul Harris. Nel mondo, oggi, ci sono oltre 33 mila club con oltre 1 milione 200 mila soci. Il primo club livornese è il nostro, sorto nel 1925, il terzo o quarto per anzianità in Italia, al quale negli anni, a Livorno e dintorni, si sono aggiunti il Mascagni e quello delle Colline livornesi”.

Il motto del Rotary è “servire al di sopra di ogni interesse personale”. Cosa discende, nel concreto, da questo slogan?

“Nel motto è intrinseco l’ideale del servire inteso come motore e propulsore di ogni attività. Siamo donne e uomini appartenenti a diverse professioni, uniti dagli stessi ideali e da una spiccata sensibilità civica, chiamati ad impegnarsi a favore del prossimo. Siamo persone che condividono i valori fondanti del Rotary, ossia il servizio, l’amicizia, la diversità, l’integrità, la leadership”.

Nel Rotary vige la regola delle quattro domande. Che cos’è esattamente?

“Le quattro domande seguono un codice etico valido per tutti i club rotariani del mondo. Consiste nel porsi quattro domande relativamente alle azioni, ai pensieri e alle parole che esprimiamo nella vita associativa, ovvero se quello che facciamo corrisponde a verità, se è giusto per tutti gli interessati, se promuove la buona volontà ed i migliori rapporti d’amicizia, se è vantaggioso per tutti. Ogni buon rotariano dovrebbe sempre porsi queste domande prima di agire”.

Molti credono che il Rotary sia un circolo esclusivo. Lei ritiene corretto o sbagliato questo pensiero?

“Il Rotary è una libera associazione di cittadini impegnati in professioni e mestieri diversi accomunati dalla volontà di porsi al servizio del prossimo a partire da una sincera amicizia tra di loro. Essere rotariano significa mettere la propria persona e la propria disponibilità a favore del prossimo. Non direi pertanto che il Rotary sia un circolo esclusivo. Semmai è formato da persone che, contraddistinguendosi nelle loro attività, siano esse imprenditoriali o professionali, cercano di realizzare progetti che hanno una ricaduta concreta sulla società in cui vivono”.

Il Rotary a livello mondiale è stato ed è tra i partner del progetto Polio Plus con cui è stata sconfitta la poliomielite. Ma le attività sociali, educative e sanitarie del Rotary non si esauriscono con il sostegno al Polio Plus. Quali sono gli altri programmi che è doveroso ricordare?

“Sono veramente molti i progetti che caratterizzano un anno rotariano, a Livorno come nel resto d’Italia od ovunque nel mondo. Hanno sempre degli indirizzi socio umanitari e culturali e spaziano dal sostegno alle associazioni di volontariato alla lotta contro le malattie rare o degenerative e al contrasto alle problematiche sociali più diverse. Inoltre sosteniamo la cultura ed i progetti per i giovani, i programmi di scambio di esperienze e le borse di studio. In questo ultimo anno e mezzo, poi, siamo stati molto attivi nella lotta al covid-19, sia a livello locale che internazionale, data l’emergenza sanitaria ancora in atto”.

Per quanto riguarda il suo mandato, qual è l’obiettivo principale che si pone?

“L’obiettivo principale è tornare alla normalità. Purtroppo da un anno e mezzo non si fanno conviviali in modo continuativo e quindi il mio personale augurio è che la condizione sanitaria generale, migliorando, ci permetta di organizzare nuovamente conviviali e caminetti secondo le abituali usanze del nostro club”.

Ci sono progetti già approvati in avvio del suo mandato?

“Si, ne abbiamo due già approvati, il progetto San Ferdinando e il progetto Madagascar, il primo riguarda il restauro delle statue alla chiesa di San Ferdinando nel rione livornese della Venezia e il secondo riguarda la realizzazione di una casa famiglia per minori nel Madagascar ed è pertanto un progetto di solidarietà internazionale. Il programma, tuttavia, lo metteremo a punto con la riunione del primo consiglio il prossimo 5 luglio”.

Qualche indiscrezione?

“Lavoreremo molto sulla cultura e sulla valorizzazione della tradizione incentrata sull’accoglienza e sui commerci della Livorno del passato, ma anche sull’attualità cercando di sviluppare progetti per dare un contributo migliorativo alla comunità cittadina. Saremo come sempre presenti a sostegno dei molteplici programmi di solidarietà, il tutto nell’ambito dello spirito solidale che contraddistingue il Rotary International”.

Per concludere, c’è qualcosa che vuole aggiungere o precisare?

“Direi che va bene così. Posso solo aggiungere che mia intenzione, sperando di superare il covid, è recuperare la sede sociale del club con lo svolgimento in sede dei caminetti. Questo anche al fine di incentivare la partecipazione dei soci coinvolgendoli il più possibile. Siamo sempre stati e sempre saremo al servizio della città. Dopo quanto abbiamo vissuto con la pandemia abbiamo bisogno di tutti e soprattutto abbiamo bisogno di rinserrare le fila. Questo è certo”.

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