Continental, per Comparini della Fiom si continuerà a produrre iniettori
23 Ottobre 2019
(Simone Consigli) Livorno, 23 ottobre 2019 – La crisi dell’azienda Continental di componentistica auto sita a Fauglia ed a San Piero a Grado, alle porte di Livorno, interessa il posto di lavoro di poco meno di mille addetti, dei quali almeno la metà è livornese.
A dar conto della situazione all’interno della fabbrica, mentre la crisi sta arrivando sui banchi del Parlamento europeo, è Marco Comparini, delegato Fiom Cgil Pisa, addetto Continental e rappresentante della stragrande maggioranza dei lavoratori delle due fabbriche in questione: “I tentativi che stiamo facendo sono per far sì che a Pisa si continui a produrre iniettori – afferma il delegato Fiom –. Attualmente è l’azienda Vitesco Srl a detenere il capitale e la proprietà delle nostre sedi. Questa azienda è controllata al 100 per cento da Continental. Stiamo lavorando per evitare una chiusura e una vendita totale, che può essere decisa già entro il 2020, ma per far questo dobbiamo convincere anche altre fabbriche di Pisa a venirci incontro, non credo che si smetta in un lampo di produrre iniettori nel territorio”.
Il passaggio alla tecnologia del motore elettrico per auto sta alla base della riconversione e ripresa in analisi dei punti produttivi e delle fabbriche della multinzionale Continental. Per non perdere le commesse di lavoro attuali e garantire occupazione, la Regione Toscana, l’Università per la Ricerca ed i Comuni dei territori interessati stanno intavolando programmi di formazione per venire incontro alle esigenze di mercato.
Per Marco Comparini la chiave di volta è anche trovare un nuovo compratore: “Dobbiamo cercare un altro soggetto e per fare questo occorre rendere le fabbriche ed i lavoratori validi per intraprendere nuovi percorsi”.
Il delegato Fiom aggiunge che per la recente immissione di lavoratori interinali, circa 150, sono in corso agitazioni: “Ci sono stati scioperi e per questo fatto, io voglio sottolineare che i lavoratori per noi sono tutti uguali, interinali ed assunti, e ci comporteremo di conseguenza”.
“Si continuerà a produrre iniettori – conclude speranzoso Comparini –. Il processo di calo della produzione per i motori a benzina sarà lento ed i fatti recenti non devono essere visti come un licenziamento”.
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