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28 Marzo 2024

Corso di cucina con nove detenuti al Brignetti di Portoferraio


(Stefano Bramanti) Portoferraio, 21 marzo – Sei studenti dell’Istituto alberghiero Brignetti di Concia di Terra, diretto da Enzo Giorgio Fazio, protagonisti di un’azione particolarmente innovativa e di valore: fanno scuola con nove detenuti della casa di reclusione di Porto Azzurro nell’ambito del progetto Erasmus Plus dell’Unione Europea, chiamato “Cooking for freedom”, del valore totale di investimento pari a circa 100 mila euro. Portogallo, Turchia, Lituania ed Italia hanno aderito all’esperienza tesa all’alternanza scuola lavoro ed anche al reinserimento di qualità dei reclusi nella società. Il piano è stato presentato all’Istituto Brignetti e Fazio ha aperto la conferenza dicendo: “Abbiamo a cuore questo corso di cucina, è un arricchimento dell’azione formativa tesa ad una forte professionalità e alla solidarietà. Esiste un feeling forte con il direttore della struttura di forte San Giacomo, Francesco D’Anselmo e quindi c’è perfetta sintonia educativa”. Guido Ricci dell’associazione Beniamino, coordinatrice, ha illustrato con slide le caratteristiche evidenziando che durerà fino al 2018 l’esperienza che punta ai valori di formazione lavoro e ai rapporti umani. La referente del progetto, Daniela Cirino, ha informato che le lezioni si svolgono presso l’istituto e l’Enoteca della Fortezza, formando una classe di sette studenti e un’altra di otto, miste, con ragazzi del Brignetti e reclusi, un corso di dieci moduli affrontando studi di lingue straniere, matematica, dieta mediterranea, igiene e sicurezza ed altro. “Ai ragazzi dell’alberghiero saranno dati crediti formativi, ai detenuti tale formazione potrà portare al futuro inserimento nel mondo del lavoro locale e nel 2018 tali gruppi affronteranno anche degli stage di cento ore e gran finale poi con i corsisti impegnati a preparare un maxi pranzo a Pianosa”. Analoghi concetti li ha espressi la presidente di Antigone, Chiara Babetto, evidenziando la ricerca della massima qualità formativa contenuta negli obiettivi del corso, mentre Carlo Eugeni di Slow Food, altro partner del piano, ha toccato il tasto dell’importanza di una reale accoglienza, da parte di ristoranti e alberghi dei detenuti prossimi alla libertà: “Per questo ci adopereremo al massimo, dobbiamo volere tutti un vero reinserimento nel modo del lavoro di chi a suo tempo ha sbagliato”. Presente anche Giuseppina Canu, responsabile degli educatori della casa di reclusione che ha fatto notare come i nove giovani scelti per frequentare le lezioni sono Articolo 21, destinati appunto a esperienze esterne alla casa di reclusione. “Vogliono dare il meglio, sanno il valore per loro di questa chance”, ha detto. Infine Laura Berti, assessore alle politiche giovani del Comune di Portoferraio, anch’essa intervenuta: “Collaboreremo, daremo il patrocinio, è un’iniziativa da sostenere di certo”. Da lassù, contento pure Sandro Pertini, compianto Presidente della Repubblica e partigiano. Nel 1932, mentre era detenuto politico a Pianosa, perché antifascista, per primo nella storia italiana, scriveva dell’importanza del recupero dei reclusi e del loro reinserimento nella società.