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19 Aprile 2024

E adesso Prodi stringe l’occhio a Berlusconi


(Mario Bueno) Livorno, 10 luglio 2020 – Invecchiando si diventa più saggi e, da saggi, si possono superare le vecchie rivalità. Berlusconi non è più un rivale con cui ogni collaborazione è impossibile, i vecchi tabù vanno superati. Oggi si può collaborare con il cavaliere, parola di Romano Prodi!

Parole sagge, solo… solo che Berlusconi non è mai stato solo un “rivale politico”. Per oltre venti anni a Berlusconi non sono quasi mai state fatte critiche esclusivamente politiche. Non si criticava Berlusconi perché faceva cose sbagliate, le cose erano sbagliare perché erano fatte da lui!

Berlusconi non era un rivale, era un criminale. E se qualcuno parlava di lui in termini politici era solo per paragonarlo ad Hitler e per invocare la formazione, contro di lui, come fece il moderato Franceschini, la formazione di un “fronte di liberazione nazionale”.

Quanto al resto, Berluscni era non solo un corruttore, un corrotto e un grande evasore fiscale, queste tutto sommato erano le accuse meno gravi che gli si muovevano. Berlusconi era un mafioso, il complice se non l’ispiratore diretto di autentiche stragi, un puttaniere pedofilo… chi più ne ha più ne metta. A parte, forse, l’abigeato, non c’è reato di cui Berlusconi non sia stato accusato. Berlusconi ha subito decine di processi, almeno una quarantina in venti anni, due all’anno di media. A suo carico sono state aperte centinaia di inchieste, ha subito migliaia di intercettazioni. E’ stato l’oggetto privilegiato di tutti i giullari di regime, su di lui sono state scritte decine di libri diffamatori. Personaggi come Marco Travaglio hanno costruito su Berluconi la propria carriera giornalistica.

Nemico del popolo, criminale, stragista, pedofilo, novello Hitler, questo è stato per almeno 25 anni Silvio Berlusconi, tutto meno che un “rivale politico”!

Ora, i casi sono due. O le accuse di cui Berlusconi è stato fatto oggetto per circa 25 anni avevano anche solo un minimo di fondamento, ed allora presentarlo come un semplice “rivale” con cui si può oggi anche collaborare è semplicemente assurdo, oppure queste accuse erano semplici armi per far fuori un nemico politico, ed allora chi per un quarto di secolo le ha usate dovrebbe, se avesse un minimo di dignità, abbandonare la politica.

Ma siamo in Italia e quasi nessuno se la sente di abbandonare la politica e le sue prebende. Così Romano Prodi, dimentico di tutto e fatto saggio dagli anni (non è che quando lottava con Berlusconi fosse un adolescente…) apre al nemico di ieri. Si può collaborare, sussurra sorridente.

Perché mai lo fa? Semplice. Da un lato vorrebbe diventare presidente della Repubblica, teme che in Parlamento non ci sia una maggioranza sul suo nome, quindi cerca di aprire al nemico di sempre. Dall’altro Prodi e tanti altri capiscono benissimo che l’attuale, sgangherato, governicchio guidato da Conte, non è assolutamente in grado di gestire i tempi terribili che si stanno avvicinando. Al voto non si può andare, figuriamoci! Votare in Italia è più o meno un tabù: ci sono i “sovranisti”! Così si cercano pezze d’appoggio. Se una parte dei grillini dovesse seguire il duro e puro Di Battista si potrebbe formare un nuovo governo con l’appoggio di Forza Italia. Il “nemico del popolo” diventerebbe il moderato responsabile capace tenere a galla la baracca.

Qualcuno potrebbe dire: smettiamola di pensare al passato. Si, Berlusconi è stato fatto oggetto di una campagna diffamatoria mostruosa, ma il fatto che oggi tutto questo sia superato dimostra che l’Italia sta diventando un paese normale. E di questo ci si può solo rallegrare.

Purtroppo le cose non stanno così. Non è vero che oggi il vezzo di criminalizzare i rivali politici sia stato superato. Lo si è semplicemente trasferito ad altri. Ieri il mostro era Berlusconi, prima di lui lo è stato Craxi, oggi è Salvini, domani potrebbe essere la Meloni. Cambiano i tempi e le situazioni, ma chi viene identificato come il nemico dell’establishment deve subire attacchi che di politico hanno poco o nulla.

Da un certo punto di vista la situazione è oggi addirittura peggiore. Berlusconi è stato accusato di reati penali, contro Salvini questo è assai difficile, se non altro perché il leader leghista non possiede grandi aziende, quindi pur di colpirlo si trasformano in reati degli atti politici! Il cavaliere era accusato di corruzione, Salvini di sequestro di persona solo perché ha ritardato lo sbarco di alcuni migranti. Un atto che fanno i governanti di qualsiasi Paese del mondo diventa in Italia un reato per il quale sono previsti fino a 15 anni di reclusione! Sarebbe “normale” un Paese in cui avvengono simili mostruosità? No, l’Italia non era un paese normale quando Berlusconi era oggetto di attacchi indecenti e non lo è oggi, quando l’oggetto da tali attacchi è cambiato.

Unica nota leggermente, molto leggermente, positiva: questi attacchi non consentono ai gestori dell’establishment di superare la loro crisi. Dopo Craxi hanno avuto Berlusconi, dopo Berlusconi Salvini, se riuscissero a far fuori il leghista si troverebbero fra i piedi un Centrodestra guidato dalla Meloni… la realtà ha la testa dura.