Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia a Siena
23 Marzo 2017
Firenze, 23 marzo – Mancano pochi giorni alla prima edizione del Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia, in programma a Siena dal 7 al 9 aprile 2017 e che aprirà il calendario delle celebrazioni dell’Università per stranieri della città del Palio che festeggia i cento anni della scuola di lingua italiana.
L’evento, che è stato presentato stamani nella sede della presidenza della Regione a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze (www.ilfestivaldellalinguaitaliana.it), sarà un itinerario sull’evoluzione della lingua tra passato, presente e futuro. Il titolo, “Parole in cammino”, dice già tutto. Ma al centro dei tre giorni di incontri tra accademici, intellettuali, poeti, scrittori, artisti e giornalisti non sarà solo l’italiano ma anche i dialetti, le lingue minoritari, i linguaggi giovanili, le lingue di contatto, i gerghi tecnologici e perfino la comunicazione non verbale.
“Investire su temi come questo è importantissimo – ha sottolineato la vice presidente Monica Barni – per cominciare a costruire una politica più organica della lingua e delle lingue d’Italia, comprese quelle straniere e delle popolazioni immigrate: qualcosa che è a lungo mancato”. Barni cita l’appello di oggi dell’architetto Rogers ai governi, secondo cui la priorità per costruire la bellezza del futuro dovrebbe essere l’istruzione, la condivisione e la sostenibilità. “Questo festival che si apre all’esterno va in questo senso – ha spiegato la vice presidente – come anche il progetto per la cultura della Regione che è parte del Piano regionale di sviluppo: una cultura che abbiamo inteso non come fine a se stessa ma come accesso e partecipazione e dove due sono le parole chiave: educazione e inclusione”.
Il festival d’italiano di Siena sarà il primo di una serie di eventi che ruoteranno attorno all’Università per stranieri, un ateneo che gode di ottima salute anche grazie alla presenza di corsi non universitari di lingua italiana (della Scuola di lingua fondata appunto cento anni or sono) e al corso di laurea in mediazione linguistica e culturale, che è un vero e proprio biglietto da visita.
Nei mesi scorsi, è stato ricordato stamani, non sono mancate le polemiche sull’incompetenza linguistica, in italiano, da parte degli studenti. “Durante la tre giorni ci sarà spazio anche per questo” hanno spiegato il rettore Pietro Cataldi e il direttore e co-organizzatore del festival Massimo Arcangeli e Massimo Vedovelli. Quanto all’italiano lingua solo elitaria anche questo, è stato ribattuto, è un falso luogo comune: l’italiano è la quinta lingua più studiata nel mondo e la seconda più evocato.
Un interesse che si misura anche negli iscritti all’Università per stranieri di Siena. Dall’anno accademico 2010/2011 ad oggi sono quasi triplicati quelli delle lauree triennali e magistrali, arrivando a 1811, il 7,35% in più rispetto allo scorso anno: da 493 a 1527 solo cresciuti gli studenti del corso in “Mediazione linguistica e culturale”. Negli ultimi anni sono salite inoltre a 110 le nazionalità di studenti che arrivano da tutto il mondo all’Università per Stranieri di Siena per conoscere la lingua di Dante.
I più numerosi sono i cinesi, raddoppiati negli ultimi sette anni, ma crescono anche le presenze dai paesi africani e dell’Est Europa – dal Gabon, Marocco, Tunisia e Camerun oppure da Ucraina, Moldova e Romania – subito dopo il gruppo di testa che vede nell’ordine Argentina, Brasile, Giappone, Germania, Spagna e Turchia.
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