Giovanni Pardini, segretario Cisl: “Livorno deve assolutamente ripartire”
25 Novembre 2017
(Massimo Masiero) Livorno, 25 novembre. Luci e ombre sulle prospettive economiche e occupazionali della città. Sul porto si sta programmando un futuro d’investimenti con la Darsena Europa, ma occorrono cinque anni per la concretizzazione dell’itinerario. La realtà marittima attuale procede con traffici costanti e in lieve incremento, che assicura un’attività abbastanza solida. In netta difficoltà invece il settore manifatturiero e in aumento il numero dei disoccupati, già su cifre importanti, che hanno costretto la città ad un lungo periodo di stagnazione. E sta preoccupando un problema attualissimo: il ricollocamento in aziende dalle tecnologie avanzate, di personale disoccupato “anziano”, non qualificato, che rischia di essere definitivamente espulso dal ciclo produttivo. In varie occasioni ne hanno parlato esponenti del sindacato, dell’industria, dell’artigianato. Da tempo la Regione, assessorato all’istruzione, alla formazione e al lavoro, ha finanziato e realizzato nuovi corsi per profili professionali al passo con i tempi. Giovanni Pardini, segretario provinciale della Cisl (nella foto) sostiene la necessità di individuare soluzioni concrete, da affrontare in modo costruttivo per superare la crisi: “Non è più tempo per gli indugi – sottolinea – Livorno deve assolutamente ripartire, trovando risorse che possono rilanciarla. Le opportunità non mancano, basta coglierle, e farlo in tempi brevi. In primis è doveroso riportare all’ordine del giorno la tematica dei bacini per le riparazioni navali: sarebbero perfetti per rilanciare l’occupazione in questo settore. Lo stesso accadrebbe tramite la bonifica di alcuni siti industriali ormai in disuso, per poi metterli a disposizione di nuovi investitori. Penso, in particolare, alla ex Trw ed alla ex Delphi , aree da tanto, troppo, tempo dismesse che devono essere assolutamente bonificate. Non solo, bisogna utilizzare ogni risorsa disponibile nella tutela e nella manutenzione del nostro territorio, unendo ad una indifferibile esigenza del territorio stesso anche un incremento occupazionale. Nodo gordiano è anche la costruzione di un nuovo ospedale, sia pur escludendo la zona di Montenero: un’opera fondamentale per fornire una nuova immagine al nostro sistema sanitario, con annesso importante impatto sul fronte dell’edilizia e dei servizi. Inoltre bisogna rendere sinergiche le problematiche dell’area portuale con quella retro portuale per rendere possibile la creazione nuove imprese, con particolare riferimento a quelle legate alla green economy. In definitiva mi auguro che tutti si attivino e lavorino per pretendere snellimenti procedurali che consentano ad un’area di crisi complessa come la nostra di procedere più speditamente rispetto ad altre zone del Paese. Abbiamo bisogno, insomma, di raggiungere al più presto obiettivi concreti perchè migliaia di persone ci chiedono lavoro e aspettano risposte per recuperare quella dignità sociale che possiamo garantire soltanto con il lavoro “.
Una funzione importante la sta dando la Livorno Sviluppo, società in house della Provincia di Livorno, settanta per cento, e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, trenta per cento, creata nel 2000 con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo partecipando alla realizzazione di progetti e programmi di livello locale, nazionale, europeo, finalizzati a finanziamenti sul territorio. Livorno Sviluppo si occupa di temi e settori indicati dai soci in base ai loro obiettivi e alla loro natura, ed è un’agenzia formativa rivolta in particolare alla formazione professionale nel settore marittimo-portuale. In questo ambito sono inseriti due progetti, il List, logistica, innovazione, specializzazione Toscana, e il Best, blue economy and strategic training, di cui è capofila.
“List e Best – afferma Paolo Nnani, amministratore unico di Provincia Livorno Sviluppo – sono due progetti strategici per la filiera dell’economia costiera, secondo gli obiettivi indicati dal bando della Regione Toscana, e integrati in quanto abbinano la formazione classica per disoccupati a percorsi di orientamento e consulenza per la costruzione d’impresa, pensati per giovani e fasce svantaggiate, oltre a percorsi di aggiornamento per occupati, per favorire l’innovazione del comparto”.
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