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19 Aprile 2024

Grande successo per il Modigliani di Crestacci e Brucioni al Goldoni


(Donatella Nesti) Livorno, 25 gennaio 2020 – Tantissimi eventi a Livorno nel centesimo anniversario della morte di Amedeo Modigliani, tra questi lo spettacolo sold out che andato in scena ieri, venerdì 24 gennaio, al Teatro Goldoni, un monologo che racconta la storia e le passioni di Dedo e ricostruisce un intenso e onirico ritratto dell’uomo, del pittore, del padre.

Attraverso una irriverente, stralunata e comica spola tra Livorno e Parigi, tra il passato e il presente, lo spettacolo Modigliani è uno sguardo amaro sulla provincia che non riconobbe il suo genio. Una provincia solare e bella, drammaticamente conservatrice, ostile al rinnovamento e irragionevolmente orgogliosa delle proprie debolezze. Una provincia scolorita che la storia di Modigliani racconta e che di riflesso evoca e ricorda le vicende di un uomo timido, la sua ironia, la sua generosità, il suo esilio e lo sconforto della sua breve vita.

“Nel lavoro su Modigliani – spiegano gli autori – ci siamo concentrati sull’importanza di ricostruire la sua memoria in una città che nel tempo l’aveva dimenticato. Uno dei pittori più importanti del novecento era come caduto nell’oblio. Nel lavoro sentivamo tutta la responsabilità di restituire brevemente l’epoca passata di Livorno, la cronaca di avvenimenti e personaggi che svolsero un ruolo importante o sfiorarono soltanto la storia di Modigliani, la Belle Époque e Parigi, i cambiamenti storici in corso, il punto di vista del passato e del presente su Modigliani, i nostri sentimenti e il nostro modo di vedere un personaggio intriso del nostro stesso salmastro e del nostro stesso libeccio”.

Lo spettacolo da oltre dieci anni sta girando tutta Italia, in scena a Sassari, Cagliari, Napoli, Brescia, Torino, Padova, Bergamo ed in molte città della Toscana, ha da sempre ottenuto un grande successo di pubblico e di critica. Nel 2009 si è aggiudicato il Premio Nino De Reliquis per il Teatro, la Danza e le Arti Performative. Testo di Alessandro Brucioni e Michele Crestacci, regia di Alessandro Brucioni, suoni Alberto Battocchi, produzione mowan teatro, con il sostegno del Nuovo Teatro delle Commedie.

Quando si avvicina la storia di Modigliani ci si insinua in un contesto storico di intense rivoluzioni sociali, culturali e politiche. Un contesto che ha visto la maturazione di correnti artistiche che sono state alla base di un nuovo modo di concepire la pittura. Punti di riferimento che sono all’origine delle nostre estetiche e forme di pensiero. La storia di Modigliani si colloca a cavallo tra ottocento e novecento in un periodo storico post-risorgimentale, nel pieno dello sviluppo del commercio, della corsa delle potenze europee verso le colonie, in un periodo storico di importanti scoperte e invenzioni, l’avvento della fotografia, del cinematografo, della radio, lo studio del volo, i motori a scoppio. Un periodo che vede una straordinaria trasformazione della società. Commovente alla fine dello spettacolo la telefonata di Dedo dall’aldilà al bravissimo Crestacci che ha così ricordato i grandi livornesi scomparsi Ciampi, Mascagni, Picchi… e Alessandro Brucioni nei ringraziamenti finali ha ricordato Augusto Spalletti il quale si adoperò moltissimo nel promuovere la cultura a Livorno.

La grande retrospettiva “Modigliani e l’avventura di Montparnasse” al Museo della Città di Livorno ha già raggiunto sessantamila spettatori, è stata visitata la settimana scorsa dal presidente Sergio Mattarella e finalmente, archiviata la burla delle false teste, i livornesi che hanno lungamente applaudito lo spettacolo del Goldoni si sono finalmente riconciliati con il grande pittore che giace a Parigi accanto alla moglie.