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19 Aprile 2024

Un'auto della Polizia municipale di Livorno (foto d'archivio)

I sindacati al fianco della Polizia municipale dopo i fatti accaduti in Baracchina


(Mirko Branca) Livorno, 23 maggio 2020 – Nessuno chiama in causa direttamente il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, che lo scorso giovedì, 21 maggio, a seguito delle roboanti proteste di uno dei gestori della Baracchina Rossa, che erano stati multati dai vigili della Polizia municipale per aver occupato del suolo pubblico prima che la concessione entrasse in vigore, ha chiamato il reattivo gestore, convocandolo in Comune, per capire cos’era accaduto e non si sa se anche per intervenire sulla sanzione, anche se lo stesso sindaco, in un comunicato stampa, ha fatto sapere che la multa è stata pagata. Nessuno chiama direttamente in causa il sindaco Salvetti, dicevamo, ma la critica appare diretta verso di lui in modo chiaro e netto, sia da parte del Sulpl che delle Rsu del Comune di Livorno.

In una nota il Sulpl, sindacato unitario dei lavoratori di polizia locale di Livorno, oltre ad esprimere “solidarietà agli agenti per le offese subite e l’atteggiamento tenuto da uno dei gestori” della Baracchina Rossa, osserva che “la situazione ha creato un’immagine lesiva della dignità dei lavoratori della Polizia municipale”, precisando che “gli operatori erano impegnati nello specifico a far rispettare le norme amministrative stabilite dalle norme dello Stato e regolamentari del Comune di Livorno” e che “l’atteggiamento responsabile e di grande esperienza tenuto dagli agenti, ha impedito che la situazione degenerasse, nonostante le aggressioni verbali” fino ad auspicare che “le giustificazioni per il comportamento tenuto dal gestore della Baracchina, rimangano un caso isolato” e che “tali comportamenti siano riconosciuti dalla società civile come riprovevoli”.

Più dirette, invece, le Rsu, ossia le rappresentanze sindacali di base, del Comune di Livorno, che in una nota scrivono: “Se si consente a chi urla più forte di conseguire i propri fini, si umiliano le migliaia di cittadini che operando seri e silenziosi, rispettano le regole. Questo crea un precedente pericoloso, perché chiunque ora potrà sentirsi legittimato, dopo l’intervento della Polizia locale, ad aspettarsi l’intervento della politica a proprio vantaggio. Si deve evitare, invece, di ingenerare il frainteso che urlando in faccia alla municipale, ci si possa aspettare di essere chiamati dal sindaco. Siamo convinti che sanzionando chi sbaglia si tutela e si dà dignità a chi sta alle regole”. Ed aggiungono che “i poliziotti sono stati inviati dall’amministrazione comunale a fare i controlli” e che “nessuno prende iniziative personali” fino a chiosare: “Ci sono delle linee politiche che vengono trasmesse al tecnico operativo, che nel nostro caso è il comandante del corpo, ed eseguite dagli agenti, che questa volta sono stati verbalmente aggrediti per aver svolto il loro dovere. A nostro parere chi enfatizza o giustifica comportamenti scomposti, sta legittimando il prepotente e l’arrogante”.