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29 Marzo 2024

Il circolo Modigliani, San Rossore, la vergogna delle leggi razziali


Livorno, 5 settembre 2018. Ottanta anni fa Re Vittorio Emanuele III, in vacanza nella tenuta di San Rossore, di ritorno dalla cavalcata mattutina, nella tarda mattinata del 5 settembre 1938, appena sceso da cavallo, fu sollecitato a firmare il primo documento in difesa della razza, il Regio decreto n.1381, Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri”. Poi si recò a pranzo.
L’avvenimento è stato ricordato con una significativa cerimonia oggi nella tenuta del Parco presso Pisa. E il Circolo di cultura politica “Giuseppe Emanuele Modigliani” di Livorno ha voluto testimoniare con una nota la sua adesione ed il più convinto sostegno all’iniziativa promossa in occasione dell’80° anniversario della promulgazione per ricordare una delle pagine più infami della nostra storia nazionale. Alla cerimonia del ricordo, per la quale è stato auspicato un grande afflusso di pubblico e della quale il circolo ha dato ampia diffusione tra i soci, erano presenti alcuni rappresentanti del Circolo “Giuseppe Emanuele Modigliani”, presieduto da Luciano Iacoponi. Il circolo inoltre ha sostenuto la Mostra dedicata all’evento, ospitata da oggi sino al 5 Novembre 2018 all’interno della Sala “G. Gronchi” dell’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
“Le infami leggi razziali, una vergogna italiana”. Ha scritto il governatore Regione Toscana toscano Enrico Rossi sul suo post ricordando la firma del re.
“Oggi – ha scritto ancora Rossi – i fantasmi della disgregazione, dei nazionalismi, del razzismo e della xenofobia affollano nuovamente i cieli dell’Europa e sono il frutto avvelenato di una lunga crisi che ha colpito la vita di milioni di persone. Contro il razzismo dobbiamo agire per evitare il peggio. Lo ribadiamo con forza oggi, 5 settembre 2018, a ottant’anni dalla promulgazione dalle infami leggi razziali del fascismo, che furono una pagina vergognosa della nostra storia”.
Nella sala Gronchi delle Cascine Vecchie della Tenuta sono state illustrate le iniziative, i convegni, i seminari e gli incontri nelle scuole – dal 20 settembre e nei prossimi mesi – , organizzate dalle Università della Toscana e finanziate dalla Regione. Presenti Rossi, la vice presidente Monica Barni, il Comune di Pisa, la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, i rettori o delegati della Scuola Normale superiore, del Sant’Anna, della Scuola Imt di Alti Studi di Lucca, dell’Università di Pisa, di Firenze, Siena e Stranieri di Siena, rappresentanti del Parco di Migliarino- San Rossore e Massaciuccoli. E’ stata poi inaugurata la mostra “1938 – La storia” del Museo della Shoah di Roma a cura dell’ente parco San Rossore: uno ricordo sull’esclusione e poi persecuzione degli ebrei attraverso, foto, documenti e giornali in gran parte inediti. Alla Sterpaia della Tenuta è seguito il pranzo con i giovani ebrei e i giovani rappresentanti delle comunità di immigrati presenti in Toscana, una cinquantina di persone in tutto, seguito da ‘world cafè’, confronto partecipato sulla diversità come valore, la formazione come garanzia di rispetto delle diversità e su progetti efficaci per coinvolgere le nuove generazioni. Il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha chiesto scusa a nome della città a a tutti gli ebrei per le infami leggi razziali.
“I saluti romani al funerale del docente universitario di Sassari deve spingerci a riflettere e a chiederci che cosa abbiamo imparato in questi 80 anni”. Ha detto Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, ricordando le polemiche suscitate da un video che mostra un gruppo di persone rendere omaggio al feretro con il saluto romano ripetuto tre volte sul sagrato della chiesa. Fatto scioccante per Di Segni, che dimostra che dobbiamo riempire il vuoto delle responsabilità e spiegare a tutti e soprattutto ai più giovani i risultati di provvedimenti infami come la persecuzione degli ebrei e il fascismo”. Anche il rettore dell’Università pisana, Paolo Mancarella ha detto: “Il mondo accademico non è rappresentato da quelle persone. L’accademia italiana tutta chiederà scusa per la sua complicità nell’applicazione delle leggi razziali ma dobbiamo tutti prendere con chiarezza le distanze da certi personaggi che non rappresentano il mondo accademico”.