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29 Marzo 2024

Il coronavirus ha ucciso Gregotti, firmò il piano regolatore di Livorno


(Mirko Branca) Milano, 15 marzo 2020 – Prima vittima illustre del coronavirus in Italia. E’ scomparso a Milano nella mattinata di oggi, domenica 15 marzo, l’architetto Vittorio Gregotti. Aveva 93 anni. Nato a Novara il 10 agosto 1927, il grande urbanista e teorico dell’architettura, oltre che progettista di fama mondiale, era ricoverato all’ospedale San Giuseppe di Milano a seguito delle conseguenze di una polmonite provocata dal coronavirus Covid-19. Nello stesso ospedale è ricoverata la moglie, Marina Mazza, con la medesima problematica.

Nel 1998 la Gregotti Associati, lo studio da lui fondato nel 1974, dove il suo principale collaboratore era Augusto Cagnardi, altro architetto di fama internazionale, realizzò il nuovo piano regolatore generale di Livorno, ancora in vigore, quello che ha portato alla realizzazione di Porta a Terra e di Porta a Mare, al definitivo recupero del quartiere della Venezia, al nuovo Acquario comunale Cestoni e alla chiusura al traffico nel centro cittadino con la valorizzazione e la riqualificazione di ampie zone urbane. Del medesimo studio Gregotti è il nuovo piano strutturale, approvato lo scorso anno, che ha innovato il piano regolatore.

Quando Gregotti mise mano al piano regolatore di Livorno aveva già realizzato quello di Torino nel 1995 e prima ancora quello di Arezzo nel 1987.

Tra i progetti più importanti della Gregotti Associati vanno annoverati il piano di sviluppo della Bicocca di Milano nel 1988, il Centro cultural de Belem a Lisbona in Portogallo nel 1993, il Teatro lirico di Aix en Provence in Francia nel 2003 e la città residenziale di Pujiang nel distretto di Shangai in Cina nel 2010.

Nel 1975 Gregotti aveva curato la Biennale di Venezia, la prima in cui aveva fatto ufficialmente comparsa l’architettura come ampliamento delle arti visive. In precedenza, nel 1964, aveva lavorato per la Triennale di Milano, che nel 2012 gli ha conferito una medaglia d’oro alla carriera. Tra gli ultimi suoi lavori di una certa importanza, la ristrutturazione della Fonderia Leopolda di Follonica, in provincia di Grosseto, trasformata nel 2012 da area industriale del gruppo Ilva a Teatro comunale.

Gregotti, che ha lavorato anche in Giappone, Stati Uniti, Argentina, Brasile e Regno Unito, ha al suo attivo inoltre la progettazione o la ristrutturazione degli stadi di Genova per i mondiali di calcio del 1990 e di Barcellona per le olimpiadi del 1992. Nel 1984 aveva realizzato, con successo, il Parco archeologico dei Fori imperiali a Roma. Un fallimento, invece, è stata la realizzazione del popolare rione Zen di Palermo tra il 1969 e il 1971 su cui, negli anni, l’architetto è tornato a più riprese con progetti di riqualificazione. Ma Gregotti, per questo insuccesso, ha sempre addebitato le responsabilità alle infiltrazioni della Mafia nel sistema degli appalti in Sicilia e all’utilizzo di materiali di scarsa qualità al posto di quelli preventivati.