Il deplorevole stato della Torre di Calafuria
7 Novembre 2017
(Mario Maestrini) Livorno, 7 novembre. Percorro molto spesso il tratto di strada tra Livorno e Quercianella ed ogni volta sono preso da rabbia e sgomento nel vedere la torre di Calafuria, da tempo (2013) transennata, con l’intonaco parzialmente caduto, che sta sempre più degradandosi.
Eppure l’edificio è tra i più belli e storicamente importanti di Livorno. La costruzione risale al XVI secolo, quando il granduca Cosimo I decise la fortificazione della costa a sud della città, come difesa dagli attacchi dei pirati saraceni.
La torre fu poi restaurata all’inizio del ‘900 con la ristrutturazione del ballatoio perimetrale e della copertura. Da allora è praticamente in stato di abbandono, anche se per un certo periodo il pittore e vignettista Alberto Fremura vi ha tenuto il proprio studio.
Nel settembre 2013 vi fu un cedimento strutturale: dal ballatoio vennero giù pietre e laterizi. Fremura abbandonò la torre, che venne parzialmente transennata per la sicurezza di coloro che potevano transitare sotto.
La proprietà dell’edificio è del Demanio artistico e storico, che, grazie al decreto legislativo 85/10, se non sono male informato, potrebbe attribuire, gratuitamente, al Comune di Livorno l’immobile.
All’ente pubblico spetterebbe quindi la precedenza su altri interessati, come il FAI e vari privati. Il Comune finora non si è mosso, mentre i privati sarebbero ben lieti, a certe condizioni, di metterci le mani, non certo per restituire disinteressatamente il bene storico-artistico ai livornesi.
L’ente comunale forse non ha grandi mezzi, ma non sarebbe opportuno uno sforzo, magari con l’aiuto di terzi, per un restauro completo ed un utilizzo adeguato?
Anche perché alle spalle della torre, si estende, verso l’interno, la Riserva Naturale di Calafuria: un ampio appezzamento di bosco, di oltre 115 ettari, credo in mano allo Stato.
Non potrebbe, la torre, divenire parte di tale area protetta, ospitando, ad esempio, un ufficio o altra opportuna dipendenza della stessa?
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