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19 Marzo 2024

Lo scrittore Lorenzo Taccini (foto Simini)

Il giovane scrittore Lorenzo Taccini il 18 settembre a Villa Henderson


(A. S.) Livorno, 17 settembre 2021 – Domani, sabato 18 settembre, ore 17, al Museo di Villa Henderson, via Roma 234, sarà presentato dalla professoressa Angela Simini il libro “Tutte le vite di un’esistenza” edito dal Gruppo Ctl Editore del giovane scrittore Lorenzo Taccini.

Docente, poeta, giornalista, cantante, il Taccini è una tipica figura livornese di grande estro e versatilità. Ha già presentato due raccolte di versi, canta con la sua Piccola Orchestra e ha partecipato al variegato scenario di questa estate livornese ricca di eventi. Predilige Fabrizio De André, a cui ha dedicato lo studio “Le donne di De André”, collabora col giornale Il Centro ed ora debutta nel genere del romanzo, appunto con “Tutte le vite di un’esistenza”.

Si tratta di un lavoro in cui il giovane Taccini mette a fuoco le sue esperienze del mondo e il suo modo di vedere il mondo, un mondo in cui la struttura e le forze sociali in gioco, anche quando risultano assenti, determinano il destino dell’uomo. In questo caso la storia sofferta di due donne, Ana e Melissa, madre e figlia, si snoda tra la Russia, la Francia e l’Italia, in un intreccio di amori, erotismo, colpi di scena, intrighi, corruzione, sì, ma senza cadere nel dejà-vu.

Il breve romanzo è una galoppata tra le tante vite di una stessa esistenza che mettono in risalto i gravi problemi del mondo giovanile: del giovane che, lasciato a sé stesso, si dibatte tra i fuochi fatui che gli si presentano. Ana è una giovane ragazza russa che sogna di diventare una body-artist, ma chi riesce a incarnare il sogno corrotto della madre è Melissa. La ragazza passa attraverso peripezie e vicende hard, sempre alla ricerca di una soluzione “facile” della sua vita, del suo utile. Ed incontra le persone più disparate, ma per lo più corrotte, prive di senso morale, con ognuna delle quali gioca un ruolo diverso. Lo scrittore rimane lucido e distaccato, non approva, ma nemmeno condanna: osserva, guarda, registra ambienti e personaggi. Il suo pensiero lo traiamo proprio dalla spregiudicatezza con cui mette a nudo l’animo (se di animo si può parlare) dei protagonisti. Se un testo ha ispirato Taccini, questo è “Lolita”.

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