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25 Aprile 2024

Il Grattacielo, in due film la violenza sulle donne


(Donatella Nesti) Livorno, 10 marzo – Non si parla mai abbastanza della violenza sulle donne che ogni anno provoca centinaia di vittime per mano di maschi il cui sport preferito sembra ormai il femminicidio ed anche la cultura letteraria e cinematografica ha quasi normalizzato il ruolo di vittima della donna. E’ importante dunque che si facciano conoscere testimonianze e film che trattano il tema da parte di registe brave e talora sorprendenti. Nei prossimi giorni sono due gli appuntamenti da non perdere: l’Associazione Evelina De Magistris, domenica 12 marzo alle ore 17.30 presso il Centro Artistico “Il Grattacielo”, via del Platano 6 a Livorno, presenta il film di Laura Bispuri “Vergine Giurata” e mercoledi 15 marzo al cinema 4 Mori ore 21.15 “AGNUS DEI” (Les Innocentes) di Anne Fontaine con la collaborazione di Capire un’H, Centro Donna, SPI CGIL.

Tratto da l’omonimo romanzo di Elvira Dones con Alba Rohrwacher, Flonja Kodheli, Lars Eidinger, Luan Jaha, Bruno Shllaku, “Vergine Giurata” narra le vicende di Hana orfana albanese, accolta in casa da Gjergi, un montanaro con moglie e una figlia più o meno dell’età della ragazza, Lila. Ma la cultura arcaica che abita quelle regioni, seguendo il severo codice del Kanun, mortifica e reprime il femminile e Hana si ritrova a compiere una scelta drastica: diventare una vergine giurata, ovvero giurare verginità eterna e assumere un’identità maschile. Per tutti Hana diviene Mark, Mark Doda. Ma qualcosa di vivo pulsa e si agita sotto le nuove vesti. Quella scelta diviene la sua prigione. Quel luogo immenso improvvisamente le sta stretto. E’ così che Mark decide di intraprendere un viaggio a lungo rimandato. Lascia la sua terra, arriva in Italia e qui percorre un cammino che è un continuo e sottile attraversamento di due mondi diversi e lontani: Albania e Italia, passato e presente, maschile e femminile. Un film coraggioso presentato al festival di Berlino che, grazie all’ottima interpretazione di Alba Rohrwacher, ci permette di conoscere un mondo arcaico ma ancora attuale. Il Kanun è infatti il più importante codice consuetudinario albanese. Da secoli regola la vita sociale nelle zone più arretrate dell’Albania, soprattutto nel nord.

“Agnus Dei” ruota intorno alle indelebili cicatrici lasciate dalla Seconda guerra mondiale, ispirato alla vera storia di Madeleine Pauliac, giovane medico volontaria della Croce Rossa francese, che nella Polonia del 1945 aveva come missione cura e rimpatrio dei soldati e degli ex prigionieri di guerra transalpini. Nel film, nel dicembre del 1945, una suora polacca chiede aiuto al medico francese Mathilde (Lou de Laâge), che interviene contravvenendo al regolamento. Inoltrandosi nel convento capisce il perché della richiesta pressante: una religiosa sta per partorire. Non è l’unica perché diverse tra loro, questa l’angosciante scoperta, sono state violentate dai militari dell’Armata rossa sovietica. Il tema è particolarmente sentito dalla regista Anne Fontaine la quale tratta spesso tematiche al femminile ed ha un’esperienza personale drammatica avendo adottato un bambino vietnamita nato da uno stupro e quindi la dolorosa vicenda diventa, nelle sue mani, qualcosa di profondo e di universale.