La Regione, la Provincia, Livorno, la scuola e la mafia
19 Novembre 2017
(Mario Lorenzini) Livorno, 19 novembre – Recentemente gli studenti hanno partecipato all’assemblea fondativa di “Libera Antimafia”.
Benissimo. Ci sia consentito di ricordare che fin dal 1994 la Scuola è stata interessata sullo stesso problema ancora irrisolto.
Ricordo che l’allora Distretto Scolastico, di cui ero il presidente, in seguito alla circolare ministeriale emanata in proposito, invitò un Procuratore della Repubblica a un incontro con gli studenti e i genitori. Il testo della lezione fu registrato e diffuso. E’ un documento che ancor oggi potrebbe essere attuale.
Si legge fra l’altro a proposito della mafia: “Queste organizzazioni si stanno espandendo nel resto del Paese per motivi che sono facilmente comprensibili, si tratta di organizzazioni forti, potenti, con una capacità economica notevolissima, per lo più al controllo dello spaccio di stupefacenti che rende, in termini economici, cifre eccezionali quali mai nessuna impresa può garantire”. E a proposito della nostra Regione e provincia: “Molte volte è omertà che nasce dal consenso a volte è paura. Si è visto che anche in Toscana, questa omertà che nasce dalla paura incomincia a esistere.”
In seguito la Regione varò la legge sull’educazione alla legalità, che venne pubblicizzata con un motto “Te lo do io il pizzo” e coinvolse la scuola in analoghe iniziative. Sono passati tanti anni da allora e sappiamo bene che la mafia ci circonda.
Non è stato fatto niente.
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