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20 Aprile 2024

La presentazione de La tragédie de Carmen (foto Simini)

La tragedia di Carmen, presentata al Goldoni l’opera che riaccende la lirica


(Angela Simini) Livorno, 26 ottobre – “La tragédie De Carmen” il titolo inaugurale della Stagione Lirica 2021-22, che va a debuttare al Teatro Goldoni sabato 30 ottobre, ore 20.30, con replica domenica 31 alle 16, nella versione ridotta che ne ha dato uno dei più grandi registi del Novecento, Peter Brook e nel nuovo allestimento della Fondazione Goldoni , in coproduzione col Teatro Verdi di Pisa, Teatro Sociale di Rovigo e Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.

Un’operazione complessa questa che è stata illustrata nella Sala Mascagni del Teatro durante la conferenza stampa a cui sono intervenuti Mario Menicagli ed Emanuele Gamba, rispettivamente direttore amministrativo e direttore artistico della Fondazione Goldoni, Luciano Barsotti, presidente Fondazione Livorno, la regista Serena Sinigaglia e il direttore d’orchestra Eric Lederhandler; erano presenti il prefetto di Livorno Paolo D’Attilio e il questore Roberto Masucci.

Nel novembre 1981, al Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi, sua dimora professionale dal 1974, Peter Brook, uno dei più grandi uomini di Teatro del Novecento, mette in scena “La tragédie De Carmen”, un adattamento ridotto della famosa opera lirica di Bizet.

Il progetto “radicale” nacque dalla collaborazione con Marius Constant, che ridimensionò la partitura dell’opera da tre atti in un atto unico per un’orchestra da camera di 15 elementi. Altro indispensabile collaboratore fu il romanziere e sceneggiatore Jean-Claude Carrière, che ha operato sul libretto originale, proveniente dalla novella di Prosper Mérimée’s, in modo da rispondere alle nuove esigenze.

La versione di Brook, considerata controversa all’epoca, taglia con risoluta determinazione molte delle scene corali più famose dell’opera (le ragazze della fabbrica di sigarette, i contrabbandieri, la folla che grida alla corrida) e concentra l’azione sui quattro personaggi principali della storia, sulle loro vite e sui loro amori: Carmen, la femme fatale, il vendicativo Don José, il galante Escamillo e la casalinga Micaela.

L’intento di Peter Brook era quello di realizzare un lavoro teatrale, alleggerito dall’artificio e dalla struttura tipica dell’opera, conservandone tuttavia le sue arie principali e raccontare invece una storia potenzialmente trasponibile a qualsiasi epoca o ambientazione, incentrata su temi universali come l’amore e il tradimento, la libertà e il desiderio. Brook era convinto che nello spogliare un’opera di gran parte del cast e della trama, si debba “asciugare” e sfrondare gran parte della scenografia, senza però perdere la capacità di sostenere i temi conduttori attraverso la messa in scena. L’elemento cardine di Tragédie de Carmen è il primo incontro tra Don José e Carmen, che fin dal primo sguardo lo circonda in modo risoluto e seducente. José, finora un rigido “uomo dell’esercito”, irretito da questa bella donna dallo spirito libero, diventa il fulcro di una vicenda sensuale e crudele.

Emanuele Gamba così commenta tutta l’operazione: “Calata in un disegno scenografico stilizzato e al tempo stesso fortemente materico, calata in un’arena di sabbia e sangue dove tutto inizia e finisce, “La tragédie de Carmen” ci regala una grande capacità di raccontare la crudezza e la vitalità di un amore fortissimo, terribile e sbagliato, che dopo un tortuoso cammino si scioglie in un epilogo di morte”.

Vediamo gli interpreti dello spettacolo: Carmen è interpretata, nelle due rappresentazioni, rispettivamente da Asude Karayavuz, Lorrie Garcia, mentre Tea Purtseladze presta voce a Micaela, Andrea Bianchi è Don José e César Méndez Silvagnoli è Escamillo. Simone Tudda interpreta Zuniga e Garcia, David Remondini è sia Lillas Pastia, il taverniere, sia un brigadiere, Ludovica Tinghi ha il duplice ruolo dell’amica di Carmen e della Vecchia Zingara. Il Maestro Eric Lederhandler dirige l’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno, la regia è affidata a Serena Sinigallia, la scenografia a

Maria Spazzi, i costumi a Katarina Vukcevic, le luci a Matteo Giauro.

Ingresso con mascherina e green pass.

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