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19 Aprile 2024

Laurea honoris causa a Liliana Segre, a San Rossore presentato il libro sulla Shoah nelle testimonianze


(Donatella Nesti) Pisa, 2 febbraio 2021 – Nell’ambito delle ciclo di iniziative per la Giornata della Memoria 2021, nell’ Auditorium Polo della Memoria San Rossore 1938, si è tenuta la Cerimonia di conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze per la Pace alla senatrice Liliana Segre. La manifestazione si è svolta parzialmente in presenza e su piattaforma telematica ed è stata coordinata da Fabrizio Franceschini, direttore del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici (CISE). La cerimonia si è svolta all’auditorium del Polo della memoria San Rossore, la tenuta dove nel settembre del 1938 Vittorio Emanuele firmò la legge razziale che espelleva studenti e professori dalle scuole e dalle Università condannandoli all’inferno della deportazione.

Ha aperto la cerimonia il rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella “il vincolo di riconoscenza che lega l’Università di Pisa alla senatrice Liliana Segre si è rafforzato sempre di più. Conferirle la laurea honoris causa in Scienze per la Pace è il nostro modo di dirle grazie per aver tutelato la storia e la memoria della Shoah, facendone uno strumento per alimentare, in primo luogo nei giovani, quei valori di fratellanza e di rispetto in cui il nostro Ateneo si riconosce pienamente e che sono fondamentali per costruire una società basata su una solida cultura della pace, che non lasci posto ad alcuna forma di odio”. A seguire il sindaco di Pisa Michele Conti che ha ribadito l’impegno di Pisa nei confronti degli eredi della shoah e il dovere della memoria, il prefetto Giuseppe Castaldo riconoscendo in Liliana Segre un patrimonio di tutta l’Italia, l’assessora Alessandra Nardini riconoscente a Liliana Segre per l’esempio dato ai giovani nel costruire un percorso di pace e nel dovere di fare i conti con la nostra storia. E’ intervenuto Luciano Barsotti a nome della Fondazione Livorno che insieme a Stefania Fraddanni ha sponsorizzato il libro “Il dovere della parola” ricordando come la storia di Livorno sia da sempre intrecciata con la numerosa presenza degli ebrei sefarditi e tragicamente interrotta solo dalla legge razziale. La pubblicazione del libro vuol essere anche un modo per sfuggire alla ritualità di un evento e mettere a disposizione dei giovani nuovi spunti di riflessione.

E’ seguita la presentazione del volume “Il dovere della parola. La Shoah nelle testimonianze di Liliana Segre e di Goti Herskovit Bauer” di Marina Riccucci e Laura Ricotti pubblicato da Fondazione Livorno ed edito da Pacini Editore. Alla base del libro delle due studiose la volontà di abbattere il muro dell’indifferenza matrice dell’odio che ha portato Liliana e il padre, insieme a milioni di persone, ad Auschwitz. Molto emozionante la telefonata a Goti Herskovit Bauer, nel 1938 strappata da scuola a soli 14 anni, applaudita da tutto l’auditorium, a seguire le introduzioni alla lettura della laurea le lezioni di Gadi Luzzatto Voghera che ha ricordato il processo ad Eichman e il libro di Hanna Arendt ’La banalità del male’ , di Noemi Di Segni(UCEI), di Eleonora Sirsi, presidente del corso di laurea magistrale in Scienze per la Pace che ha ripercorso la vita di Liliana Segre ricordando ‘le amnesie della storia’ . In collegamento da Milano Liliana Segre ha ringraziato tutti i presenti, i curatori del libro e per questa importante Laurea in Scienze per la pace ricordando il regio decreto del 1938 “che fu accettato da tanti, troppi e molti ne approfittarono e abbandonarono alla propria sorte tanti loro compagni ed amici. Non si spiega l’orrore che ne è seguito ed oggi il Polo di Pisa si è trasformato in un antidoto all’ignoranza, all’intolleranza , all’indifferenza”. La senatrice ha concluso il suo intervento con un abbraccio virtuale “come le nonne sanno fare”.

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