Letture: Domenico De Masi, Enrico Letta, Romano Prodi
2 Luglio 2017
(Giuseppe Barabino) Tre letture del nostro tempo.
Domenico De Masi – “Lavorare gratis, lavorare tutti. Perché il futuro è dei disoccupati”. Edizione Rizzoli, pagg.257 €.18,00 sconto 15%.
L’autore, professore emerito di Sociologia del lavoro all’Università la Sapienza di Roma, partendo dalla constatazione che ormai non esiste famiglia dove non ci sia un figlio un parente o un amico , che non sia disoccupato, analizza lo sviluppo del lavoro nei vari secoli, e propone di affrontare il problema in tutta la sua gravità. Per arrivare alla considerazione che la disoccupazione è destinata ad aumentare e lo sviluppo della tecnica e dei robot ormai inarrestabile ci procurerà più beni e servizi senza lavoro umano, realizzando il sogno di Aristotele: le macchine sostituiscono gli schiavi. Di fronte a questa situazione radicale necessitano proposte altrettanto radicali: una drastica riduzione della settimana lavorativa a 15 ore, l’innalzamento dell’obbligo scolastico a livello universitario, per ottenere individui emancipati all’altezza dei tempi, e progettare una strutturale distribuzione del reddito.
Enrico Letta – “Contro venti e maree, Idee sull’Europa e sull’Italia” Edizione il Mulino pagg. 156, €. 14,00.
L’autore, Presidente del Consiglio nel 2013 e 2014, più volte Ministro, ha assunto la carica di Dean della Scuola Affari Internazionali dell’Università SciencesPo di Parigi. In queste pagine, scritte dopo la Brexit e la vittoria di Trump, l’autore rileva che questi avvenimenti possono rappresentare per l’Europa nuove e persino affascinanti opportunità. Certo nel mondo di oggi sono fondamentali reattività e tempismo e per l’Europa è giunto il momento di diventare adulta e di cambiare strada rispetto a errori e incertezze di questi ultimi tempi. E che l’Italia sia in prima fila rispetto ai nazionalismi risorgenti e protagonista nella costruzione di una nuova Unione più vicina ai cittadini. Molto interessante il cap. 5 in cui evidenzia i valori essenziali di essere europei.
Romano Prodi – “Il piano inclinato, Crescita senza uguaglianza “, Edizione il Mulino, pagg.155, €. 13,00, sconto 15%.
L’autore, fondatore e leader dell’Ulivo, è stato due volte Presidente del Consiglio, e della Commissione europea, professore di economia e politica industriale all’Università di Bologna, dal 2010 insegna alla China-Europe International Busuness School di Shangai.
Mentre la nostra società veniva modificata dalla tecnologia, dalla finanza e dalla globalizzazione ci siamo dimenticati dell’uguaglianza, senza la quale la crescita rallenta e le crepe della coesione sociale alimentano i populismi. La politica economica nazionale può avere un ruolo decisivo per correggere gli squilibri che bloccano l’ascensore sociale e frenano lo sviluppo. Le principali aree di intervento per una crescita inclusiva: investire nell’istruzione (università e scuola tecnica ) aumentando il sostegno agli studenti meritevoli, reperendo nuove risorse dalla tassa di successione, adeguatamente ristrutturata.
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