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26 Aprile 2024

Livorno, città di porto? Una conferenza della Logos


Livorno – novembre. “Livorno città di porto o il porto è la città di Livorno ?” Può sembrare un gioco di parole, che però è meno banale di quello che sembra in quanto sempre più spesso si parla di porto e portualità, ma si dimentica che a questo è legata una città con la quale la viabilità può interagire fin sulle banchine e condurre un turista fin dentro il ventre do un traghetto senza, che scorga alcun tratto di Livorno.
Per tornare a conoscere come si lavora in porto, quali sono le attività che vi si svolgono, per recuperare l’importanza di Livorno sulle sue banchine, l’Agenzia Logos per la cultura ha organizzato nell’auditorium della Circoscrizione 1 una serata in cui è stato brevemente tratteggiato il percorso di una nave che trovandosi al largo nel Mar Ligure vuole arrivare al porto di Livorno.
E’ stato così accolto l’invito del Circolo Nonno Point e della presidente Elda Signorini, e si è cercato nel dibattito di rispondere alla domanda: “Livorno città di porto o il porto e la città di Livorno? E la nave va !…..” . Il loro contributo lo hanno dato il comandate dei Piloti del porto di Livorno, Massimiliano Lupi, il professor Silvestro Raffone e il dottor Simone Giachetti.
Dopo una introduzione dell’architetto Riccardo Ciorli (nella foto), presidente della Logos e storico dell’urbanistica, il professor Raffone ha avviato la presentazione sul tema dell’incontro. Un clima di crescente empatia si è creato tra pubblico e relatori, realizzando quello che la Logos sostiene da anni cioè una solidarietà culturale tra tutti i partecipanti agli incontri.
E’ sorprendente infatti, tra i livornesi presenti, che pochi sapessero quale fosse la funzione del battelliere e del sommozzatore in porto e che la nave-scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci sia tra le navi più difficili da rimorchiare. Il dibattito è stato un crescendo di domande e risposte alle quali i relatori hanno fornito tutta una serie di spiegazioni e riferimenti tecnici, dimostrando la loro professionalità e disponibilità.
L’incontro è stato utile perché da esso è emersa ancora una volta quanto vi sia “fame” di conoscenza, ancora molto scarsa, della storia e della realtà delle attività del porto di Livorno.