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18 Aprile 2024

Livorno, via al collegamento ferroviario tra porto e centro-nord Italia


(Massimo Masiero) Livorno – dicembre. Il porto da oggi è uno dei più importanti scali ferroviari della penisola per lo smistamento delle merci. Infatti è stato inaugurato stamani il nuovo terminal alla Darsena Ovest, che consente il collegamento ferroviario diretto tra le banchine e l’interno fino al settentrione d’Italia e al cuore dell’Europa.
Alla cerimonia erano presenti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, l’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile (nella foto),il commissario dell’Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin e il presidente della Provincia, Alessandro Franchi.
Con un investimento complessivo di circa quaranta milioni di euro, di cui sette previsti dal Contratto di Programma 2012-2016, parte investimenti, sottoscritto da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), e la quota restante a carico della Regione, tra fondi propri e fondi europei FESR 2007-2013, l’opera permetterà il trasporto dai container direttamente sulla rete ferroviaria nazionale con l’eliminazione del passaggio dallo scalo merci di Livorno Calambrone per tutti i treni provenienti o diretti alla Darsena Toscana. Un risparmio da quattro a otto ore, che avverrà sfruttando il collegamento diretto.
Inoltre, con la realizzazione di un moderno impianto ferroviario in Darsena Toscana (Livorno Darsena), attrezzato con tre binari e moduli lunghi fino a 750 metri, così come prevede lo standard europeo. Si tratta di veicoli elettrificati e gestiti in telecomando da un Posto Centrale. La nuova opera ferroviaria si presenta già adeguata agli standard tecnologici e di infrastruttura del Core Corridor TEN-T Scandinavia – Mediterraneo.
“Oggi a Livorno si tocca con mano il significato delle ‘opere utili’ – ha affermato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,Graziano Delrio – Opere che comportano più efficienza, più competitività, più sostenibilità. A Livorno Darsena, con il nuovo terminal merci, completiamo l’ultimo miglio che consentirà a tutta la logistica, e quindi alle imprese che ne fruiscono, di essere efficace, mettendo in dialogo diretto il Sistema Mare con la rete ferroviaria. È una parte della cura del ferro che abbiamo somministrato al sistema infrastrutturale e dei trasporti merci prevista anche nella Riforma della portualità. Una cura quotidiana, fatta di obiettivi chiari, per potenziare la capacità di risposta a beneficio della crescita del Paese. L’intermodalità ferro-mare tra porti e corridoi europei è una delle chiavi per garantire efficienza e innovazione al sistema produttivo del Paese. Si continuerà a lavorare su questa strada con determinazione per sviluppare appieno le potenzialità delle interconnessioni che oggi si offrono a Livorno”.

“Questa nuova opera – ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi – rappresenta un tassello decisivo della piena modernizzazione dello scalo livornese. Il collegamento ferroviario diretto farà assumere al porto di Livorno un ruolo centrale nel Mediterraneo. Da oggi la Toscana e l’Italia saranno ancor più integrate alle grandi reti europee via mare e su ferro. Questo costituisce un salto qualitativo per l’intera fascia costiera tirrenica, italiana e toscana. Una scelta che, ne siamo certi, porterà progresso e occupazione e che segna un avanzamento decisivo per il completamento dell’infrastrutturazione della costa. Da oggi le due Toscane e le due Europe saranno più integrate. Questa è la cifra di una visione strategica che la nostra regione persegue ormai da anni e che sarà mio impegno portare a compimento”. A margine dell’inaugurazione Enrico Rossi ha assicurato che sarà tolto anche il “tappo”, cioè l’impedimento, che attraverso il meccanismo dell’apertura e chiusura delle porte Vinciane, regolamenta le operazioni a nord dell’area portuale nel tratto d’acqua dello Scolmatore dell’Arno, ma di fatto crea disagio per l’afflusso di materiale sabbioso sui fondali dello scalo.
“Le opere che oggi consegniamo a Livorno e all’intero sistema logistico del Paese – ha evidenziato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rfi, Maurizio Gentile – consentono di rendere lo scalo portuale toscano un importante hub per il traffico merci su ferrovia da e per i poli logistici italiani ed europei. Tutto ciò grazie all’elettrificazione dei circa 3 km di collegamento tra Livorno Calambrone e Livorno Darsena, al raddoppio ferroviario tra Calambrone e la zona del Porto Nuovo e agli importanti interventi di adeguamento del ponte ferroviario girevole sul canale dei Navicelli per il passaggio delle barche da diporto. Realizziamo così la cura del ferro voluta dal Mit”.
Per il porto della città si tratta effettivamente di una svolta, come ha sottolineato il commissario dell’Apl,Giuliano Gallanti: “Grazie all’instradamento diretto delle merci sulla rete ferroviaria nazionale – ha dichiarato – Livorno ha tutte le carte in regola per diventare il primo vero scalo portuale ferroviario italiano. Nel Mediterraneo non ce n’è un altro simile. Non si dimentichi che sull’efficacia banchina-ferrovia, Anversa ha costruito la propria fortuna”.
E’ stato proprio avendo davanti agli occhi il modello di Anversa che nel 2011, i vertici di Rfi, l’allora presidente dell’Apl, e il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, hanno sottoscritto un accordo considerato strategico per il porto livornese. Oggi, a distanza di cinque anni dall’accordo, e di due dalla consegna da parte dell’APL nelle mani di RFI di 31.900 metri quadrati di aree portuali situate presso la Sponda Ovest della Darsena Toscana, ci troviamo di fronte all’opera compiuta.
Il sindaco Filippo Nogarin, da due anni e mezzo in carica, non ha voluto mancare di ricordare che l’opera era attesa da quindici anni, che ha sollecitato l’utilizzo del bacino di carenaggio e che, comunque, collaborerà con il prossimo presidente dell’Autorità portuale di Livorno e Piombino, Stefano Corsini, indicato dal ministro Delrio, e con il quale Rossi ha avuto un colloquio di tre ore considerandolo “persona che sa fare le grandi opera”.