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28 Marzo 2024

Lotta al narcotraffico in porto: 80 chilogrammi di cocaina, 19 milioni di euro sequestrati da Guardia di Finanza e Ufficio Dogane


Livorno, 27 luglio 2018. Operazione White Iron della Guardia di Finanza e dell’Ufficio delle Dogane di Livorno, su ordine della Procura della Repubblica, ha consentito il sequestro di 80 chilogrammi di cocaina per un valore di circa 1) milioni di euro, scoperta all’interno di un container sbarcato da una nave proveniente dal Cile e destinato a Sesto Fiorentino, ma poi diretta nella zona Pontina, in provincia di Latina. Con la collaborazione di finanzieri, anche A.T.P.I., dei Comandi Provinciali di Roma (tra i quali taluni in forza al Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della capitale) e di Latina, sono state eseguite tre ordinanze di custodia cautelare in carcere – emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale dottor Marco Sacquegna – nei confronti di altrettanti soggetti, a vario titolo indagati per i reati di traffico di sostanze stupefacenti e sostituzione di persona, anche mediante la fabbricazione e l’utilizzo di documenti di identificazione contraffatti.
Tra i destinatari del provvedimento cautelare figura un pregiudicato molto noto negli ambienti del crimine, fratello di un capo clan di etnia rom operante nella zona pontina, con numerosi precedenti penali e di polizia connessi a rapine, usura, detenzione di armi, ricettazione, plurime violazioni delle misure di prevenzione. L’operazione è stata illustrata in una conferenza stampa della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e diffusa in un dettagliato comunicato.
Nel porto i finanzieri del Gruppo di Livorno e i funzionari dell’ Ufficio doganale hanno sequestrato la cocaina nascosta in un container proveniente da San Antonio, Cile, dove i narcotrafficanti avevano caricato una cisterna di grosse dimensioni, sostenuta da due grandi supporti di metallo, all’interno dei quali erano state ricavate delle intercapedini ove erano occultati ben 160 panetti di cocaina purissima dal peso di 500 gr cadauno. (Nella foto a sin.)

L’ingegnoso stratagemma a cui avevano fatto ricorso i corrieri per occultare la droga e non renderla visibile ad occhio nudo non è stato sufficiente, infatti, ad eludere i controlli. L’individuazione del carico è stata resa possibile anche grazie all’utilizzo dello scanner a disposizione dell’Ufficio delle Dogane di Livorno, il quale evidenziava un’anomalia all’interno dei supporti di metallo, tanto da allertare i funzionari doganali e i finanzieri che decidevano di approfondire l’ispezione. Il successivo taglio dei manufatti in metallo ha, così, consentito di rinvenire e sequestrare la sostanza stupefacente occultata nei sostegni di acciaio della cisterna fabbricati ad hoc con doppi fondi.
Le successive, approfondite indagini, anche di natura tecnica, nell’ambito dell’operazione, svolte sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Livorno dottor Massimo Mannucci e il coordinamento del Procuratore Capo dottor Ettore Squillace Greco – hanno permesso di individuare il sodalizio criminoso che ha effettuato l’importazione dell’ingente partita di cocaina.
Dalle investigazioni è emerso, infatti, che la cisterna con la sostanza rinvenuta nel porto era destinata a soggetti pluripregiudicati della zona pontina laziale, C.L. di anni 48, A.B. di anni 48 anni e P.C. di anni 53.
Sono in corso, contestualmente alle attività volte all’esecuzione dei citati provvedimenti cautelari, perquisizioni nelle province di Latina, Roma e Modena.