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29 Marzo 2024

L’ultima ricerca di Paolo Pasquinelli: un raro lichene a Marina di Castagneto Carducci


(Massimo Masiero) Livorno, 4 ottobre. Paolo Pasquinelli ama definirsi un artista biologo. Sarebbe meglio considerarlo prima un biologo e poi un artista contemporaneo, poichè si diletta da anni in ricerche impegnative sulle colline di Livorno e anche in ottime performance usando pennelli, colori e altro come in questi ultimi anni, realizzando e proponendo installazioni di grande impatto emotivo. E’ autore di libri, nati dalle sue ricerche e di report pubblicati in riviste scientifiche internazionali. Poco tempo fa, andando a curiosar tra i cespugli per appagare la curiosità di ricercatore, ecco apparire un lichene (Pasquinelli ha pubblicato un libro in questo campo), la Seirophora villosa (nella foto), un grumo peloso e setoloso. Di recente ha reso nota la scoperta in un post apparso su Fb: “Nel mio piccolo mondo scientifico registro con piacere la recentissima presenza di un mio lavoro su una Specie di Lichene repertato a La Soldanella (Castagneto Carducci Marina) pubblicato dal North Carolina University Herbarium USA”, seguita dalla traduzione in lingua inglese.
Una ricerca a dir poco singolare e interessante. Di cosa si tratta?
“Il lavoro – ha spiegato Pasquinelli – ha avuto origine dal ritrovamento del lichene Seirophora villosa (considerato raro) in una zona retrodunale a “La Soldanella” di Castagneto Carducci Marina durante una recente partecipazione con il Gruppo Botanico Livornese, che ha sede presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo a Livorno), alla presentazione del libro di Franco Sacchetti “Fratini d’Italia”, che sono uccellini che nidificano sulle spiagge a pochi metri dalla battigia. Per un biologo, quale sono, ogni occasione è buona per effettuare ricognizioni ambientali seppur limitate come in questo caso. Insieme a Mairo Mannocci, Viviano Mazzoncini e Gabriele Romanacci abbiamo individuato la presenza di alcune colonie del lichene Seirophora villosa accresciuto su rami secchi di ginepro Juniperus oxycedrus . Dopo averlo studiato al microscopio per più di un mese nel Laboratorio di Botanica del Museo, finalmente la documentazione e il report completo mi sono stati chiesti , valutati e pubblicati dall’ University of North Carolina at Chapel Hill Herbarium con cui mantengo contatti consolidati. Seppur dal punto di vista scientifico la recensione non abbia grande rilevanza, tuttavia lo ritengo un motivo di soddisfazione in più sia per il GBL che per il Museo, anche se altri autori lo hanno descritto e pubblicato su riviste di settore (uniche documentazioni che costituiscono prova di ritrovamenti). In una sequenza fotografica sono raffigurate la Seirophora villosa nel suo habitat retrodunale e in altre sette le immagini ricavate ai Microscopi Stero e Ottico, tutte apribili anche come medium size immage.” http://lichenportal.org/portal/taxa/index.php?taxon=Seirophora+villosa