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28 Marzo 2024

Mercato centrale, operatore moroso e banco chiuso dal Comune


Livorno, 10 ottobre 2018 – Per la prima volta nella storia del Mercato centrale, il Comune di Livorno è stato costretto a revocare una concessione al titolare di un banco all’interno della struttura. E nella giornata di ieri, 9 ottobre, gli accessi al banco sono stati sigillati in attesa della riapertura con un nuovo assegnatario, già individuato con procedura di evidenza pubblica.
Il provvedimento si è reso necessario, informa una nota del Comune, in quanto l’assegnatario risultava moroso per ben 22.012,62 euro di canone mensile, accumulato a partire dal 2012.
Nel 2013 il Comune ha avviato il primo procedimento di recupero coattivo, attraverso il Centro unico di recupero crediti, senza però che questo portasse ad alcun esito. Per questo l’11 novembre 2016 è stato avviato il procedimento della sospensione della concessione, come previsto dalle norme, consentendo nel frattempo un ravvedimento del concessionario inadempiente e un riallineamento del debito.
Non essendoci stato alcun atto sostanziale di ravvedimento, il 31 maggio 2017 è stato avviato il procedimento di decadenza della concessione del banco e assegnato un termine perentorio per il pagamento di quanto doveva. Il termine è stato ulteriormente ignorato e il 16 agosto 2017, il Comune ha notificato al titolare il provvedimento definitivo di decadenza, garantendogli ovviamente 90 giorni di tempo per presentare eventuale ricorso. Così non è stato e a settembre di quest’anno il banco è stato riassegnato a un nuovo titolare, in seguito a una procedura di evidenza pubblica.
Ma qual’è la morosità al mercato centrale? Attualmente sono 120 gli esercenti attiviti con un canone medio di locazione di 250 euro mensili.
Il totale dei canoni pregressi per oltre quattro fatture insolute sono 185.684,23 euro
Sono 48 in tutto gli operatori morosi.
Tra questi 22 per importi inferiori a 2.500 euro; 15 per importi compresi tra 2.500 euro e 5.000 euro; 11 per importi superiori a 5.000 euro. Una radiografia significativa sullo stato di disagio in cui versa il settore commerciale in una della zone più caratteristiche della città, che negli anni scorsi era punto di riferimento per gran parte dei cittadini.