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19 Aprile 2024

Monica Pecori sugli immobili Usl: “Non venderli ma destinarli all’emergenza abitativa”


(Mirko Branca) Livorno, 23 luglio 2019 – “Vista la crisi abitativa e la cronica carenza di servizi sociali, l’ennesimo bando di vendita dei beni da parte delle aziende Usl risulta essere una risposta cieca ai concreti bisogni dei toscani. Serve una politica sociale tesa a ripensare l’utilizzo degli immobili messi in vendita ai privati, affinché tale importante risorsa immobiliare sia spendibile in servizi di pubblica utilità”.

Così la consigliera regionale del movimento Toscana per Tutti, Monica Pecori, ha commentato a Costa Ovest il bando di vendita di beni immobili pubblicato dall’azienda Usl Toscana nordovest, in relazione al quale ha anche presentato una mozione in Consiglio regionale, dove il Toscana per Tutti aderisce al gruppo Misto.

La mozione della consigliera Pecori cade in contemporanea, peraltro, con l’iniziativa del Comune di Livorno di aderire al bando regionale per l’acquisizione di immobili da privati da inserire nel patrimonio di edilizia pubblica residenziale da utilizzare per l’emergenza sociale ed abitativa. La consigliera di Toscana per Tutti chiede, a questo proposito, l’adizione di “misure concrete e lungimiranti”.

“Sono dell’idea che una seria edilizia popolare, vista l’emergenza abitativa in cui versa la Toscana, e in particolare Livorno, avrebbe un maggiore senso. Credo però anche che vi sia una forte carenza di adeguate strutture sanitarie ed esista una evidente difficoltà da parte dei servizi sociali di rispondere alle richieste di chi ne ha bisogno. Per questi motivi quel che noi proponiamo contribuirebbe notevolmente a migliorare la qualità di vita dei cittadini”.

“Con la mozione che abbiamo presentato abbiamo sollecitato la Giunta regionale ad attivarsi per scongiurare la vendita di tale patrimonio pubblico da parte dell’Usl, mettendo in campo ogni azione possibile affinché non si proceda all’adozione del provvedimento finale di alienazione degli immobili”, ha concluso la Pecori. “Gli esiti negativi dei precedenti bandi di maggio e novembre 2018 hanno dimostrato il disinteresse del mercato privato alla acquisizione e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Insistere su questa strada, dunque, è anche improduttivo oltre che miope”.