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Nogarin contro Romano: “Non sa le cose oppure è in malafede”
27 Febbraio 2018
Livorno, 27 febbraio – Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, risponde “con i numeri” alle dichiarazioni televisive di Andrea Romano, deputato uscente e candidato del Pd. Nogarin ha affermato: “Ieri Andrea Romano su La 7 ha detto tre bugie clamorose, sfruttando il fatto di non avere alcun contraddittorio”. Il sindaco, con “numeri alla mano”, ha “smascherato le bugie” del candidato Pd, ex Scelta civica, sul sostegno alle fasce deboli, alle tasse e rette e al reddito.
Per quanto riguarda il sostegno alle fasce deboli, afferma Nogarin, nel 2015 per le social card c’erano a bilancio 368 mila euro. “Un anno dopo ne abbiamo stanziati 406 mila cui si sono aggiunti 300 mila euro per il reddito di cittadinanza”, afferma Nogarin. “Cifra, quest’ultima salita a 400 mila euro l’anno dopo. Non c’è stato dunque nessun taglio di misure pre-esistenti per finanziare il reddito di cittadinanza. Ai circa 400 beneficiari delle ex social card, si sono aggiunti 250 beneficiari del reddito di cittadinanza. Ma Romano tutto questo lo ignora”.
Per quanto concerne le tasse e le rette, dice Nogarin, “nel 2016 abbiamo cancellato la tassa sull’ombra agli esercizi commerciali facendogli risparmiare 160 mila euro. Nel 2017 e 2018 abbiamo ridotto la Tari a imprese e famiglie del 4,5 per cento di media ogni anno. Nel 2018 abbiamo ridotto anche del 60% le rette per i nidi, in particolare alle fasce più deboli della popolazione, sfruttando un finanziamento statale che altri Comuni non hanno saputo cogliere con la nostra stessa efficacia. Altro che aumento delle imposte locali. Ma tutto questo Romano lo ignora“.
Infine, per ciò che riguarda il reddito 2018, Nogarin dice: “Oggi a bilancio sono stati stanziati 282 mila euro per il reddito di cittadinanza 2018. Siamo dunque tornati alle cifre di due anni fa, è vero. Non scordiamoci però che i trasferimenti statali e regionali al Comune sono passati dai 3,7 milioni del 2007 ai 930 mila euro del 2017. Ma Romano ignora pure questo. O forse no. In quel caso si potrebbe parlare di pura malafede”.
