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29 Marzo 2024

Piombino area di crisi. Schiarita al ministero, ma occorre stringere i tempi


(Massimo Masiero) 12 giugno. Una giornata torrida, quella di sabato scorso a Piombino, non solo di caldo sole, ma di tensione e inquietudine dei lavoratori, che si erano incatenati davanti ai cancelli chiusi dello stabilimento Aferpi. Area pesante per l’incertezza sul futuro, che si è respirata per l’intera mattinata: la protesta era motivata dalla prossima scadenza degli ammortizzatori sociali e del loro incerto rinnovo per due anni, che farebbe cessare un contributo essenziale di sussistenza agli ex-dipendenti, quindi appelli al governo e al ministero perché intervengano al più presto. Intanto oggi a Roma si è svolto il previsto incontro a ranghi completi sull’area di crisi. Il punto è stato fatto al Ministero dello sviluppo economico, dove si è riunito il comitato esecutivo che comprende Regione, Provincia, Comune, Agenzia del demanio, Autorità portuale, Invitalia e i ministeri interessati. Presenti il consigliere regionale Gianni Anselmi, il Comune di Piombino, con il sindaco Massimo Giuliani, il vicesindaco Stefano Ferrini e l’architetto Camilla Cerrina Feroni dirigente del settore Programmazione e Controllo, l’onorevole Silvia Velo, sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e di Invitalia, il presidente della Port Authority Stefano Corsini. Delle bonifiche (50 milioni destinati per lo più all’intervento sulla falda) e del progetto industriale Aferpi nell’area ex Lucchini si parlerà invece più specificatamente nel corso di una riunione, sempre dello stesso comitato, già convocata per il 28 giugno. Schiarita dunque? La risposta si presta a duplici considerazioni. La Regione considera positivo l’incontro, mentre si è più tipepidi negli ambienti sindacali e tra i lavoratori. In una nota della Regione si accenna ad un “avanti con il progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di Piombino, al centro degli accordi del 2014”. E si aggiunge che “le notizie positive riguardano i protocolli di insediamento, ovvero le aziende che hanno deciso di investire e rilanciare le attività industriali sul territorio. “La parte regionale sta marciando – ha spiegato il presidente della Toscana, Enrico Rossi – Si creeranno in questo modo, grazie a 32 milioni investiti dalla Regione, 140 posti di lavoro”. Ed altri a cascata se ne potrebbero ulteriormente creare. Al riguardo sarà dato incarico ad Irpet, l’istituto di programmazione economica della Regione, di uno studio specifico.
Altri ventinove posti di lavoro si determineranno grazie ai 20 milioni investiti dal ministero, attraverso Invitalia. “Purtroppo in quest’ultimo caso il ricorso al Tar da parte di un concorrente sta bloccando la graduatoria già chiusa da mesi – ha aggiunto ancora Rossi – L’indicazione unanime del tavolo è stata quello di trovare un modo per velocizzare il più possibile i tempi”.
Certezze su Naspi e risorse residue della cassa integrazione, si aggiunge.
“Abbiamo chiesto certezza anche sullo sblocco dei 30 milioni di euro destinati al piano integrato per l’occupazione, risorse della Regione residue della cassa integrazione in deroga dal 2014 al 2016 e di cui avevamo già parlato con il ministro Poletti”. Ha aggiunto il presidente della Toscana.
L’intervento riguarda una platea potenziale di cinquemila lavoratori, non tutti chiaramente nell’area di crisi di Piombino, e l’obiettivo – con un mix di strumenti che spaziano dalle politiche attive alle indennità di partecipazione e gli incentivi occupazionali – è favorire il rientro nel mercato del lavoro dei disoccupati o di chi comunque un lavoro non ce l’ha attraverso l’acquisizione di nuove competenze o mantenere ed accrescere quelle già possedute.
Le misure si affiancano a quelle ordinarie già messe in campo dalla Regione, che tra avvisi per l’occupazione e lavori di pubblica utilità, dal 2015 ad oggi, hanno già interessato una sessantina di lavoratori.
Altra questione su cui è stato sollecitato con urgenza un intervento chiarificatore riguarda l’applicazione della Naspi, strumento che ha sostituito i precedenti sussidi destinati ai disoccupati ma che rischia di penalizzare i lavoratori che hanno lavorato per qualche periodo rispetto a quelli che hanno goduto della cassa integrazione a zero ore. E’ un problema d’estrema urgenza, su cui i lavoratori chiedono risposte certe al più presto.
Altra questione: demolizioni e rifitting navale, a settembre si parte.
Notizie positive,sostiene la Regione, anche per quanto riguarda l’area di Colmata, l’altra area industriale della città oltre a quella ex Lucchini, gli investimenti di General Electric e Piombino industrie marittime. Pim, il polo di demolizioni e rifitting navale già con un accordo, siglato negli anni scorsi, che prevede una commessa di trentaquattro unità della Marina da smantellare, inizierà infatti la propria attività a settembre: 14 milioni di investimenti e almeno un centinaio di lavoratori che potrebbero crescere nel tempo. General Electric invece, la multinazionale americana, punterebbe, a partire entro dicembre 2018, con l’assemblaggio e testing dei grandi moduli industriali a cui sarebbe destinato lo stabilimento di Piombino. La procedura di insediamento è ancora in corso: anche in questo caso 80-100 occupati possibili, che con le prime commesse potrebbero salire a trecentocinquanta. Stamani è arrivata anche una “buona” notizia riguardo la garanzia dell’alta tensione richiesta, che verrebbe garantita attraverso la centrale elettrica già esistente.
La Regione infine ha approfittato dell’incontro anche per sollecitare il ministero dello sviluppo economico affinché venga convocato il tavolo sull’indotto promesso dalla viceministro Bellanova ai sindacati e ad oggi non attivato.
“L’incontro è servito a definire nuove modalità di gestione dell’Accordo di Programma – ha detto il sindaco di Piombino Massimo Giuliani – e a fare il punto sui temi cruciali del territorio: bonifiche, 398, problematiche dell’indotto, insediamenti produttivi e formazione. E’ stata formalizzata inoltre la richiesta di Regione e Comune di convocare al più presto un tavolo dell’indotto”.
Non è mancato un approfondimento sugli ammortizzatori sociali, informa il Comune di Piombino, che puntualizza nei dettagli la realtà locale: “La Regione ha chiesto al tavolo di avere a disposizione i 30 milioni di fondi regionali fermi al Ministero del Lavoro che servirebbero per la Cassa integrazione in deroga.La questione Aferpi non è stata affrontata, per l’assenza del commissario Piero Nardi, ed è stata rimandata al prossimo Comitato esecutivo convocato per il 28 giugno”. Per quanto riguarda le bonifiche, l’amministrazione comunale ha sottolineato la necessità di velocizzare tutte le procedure.
“C’è un ritardo causato dal mancato avvio del piano industriale di Aferpi – ha detto il vicesindaco Ferrini – e dalle lungaggini e complessità delle procedure. Dobbiamo comunque procedere secondo i cronoprogrammi e velocizzare il più possibile. Da parte di Rossi c’è stato l’impegno a convocare almeno due volte al mese il Comitato esecutivo per affrontare le problematiche tra i vari enti per risolvere la questione.” Buone notizie per il completamento della bretella di collegamento della SS 398 al porto. Il 28 giugno è in calendario una conferenza dei Servizi per approvare il progetto definitivo del 1° lotto. Dopo questa approvazione il progetto tornerà al Cipe e l’obiettivo è quello di farla esaminare nell’ultimo Cipe utile dell’8 agosto.
“Autorità Portuale e Comune – ha detto il sindaco – hanno manifestato la volontà di procedere insieme per realizzare lo studio di fattibilità del 2° tratto della 398, da portare al tavolo dell’accordo. La cosa da evidenziare è che i tempi che erano stati previsti sono stati rispettati e che entro il 2018 verranno appaltati i lavori.”
Per quanto riguarda il PRRI e i finanziamenti da parte di Regione (32milioni) e Invitalia (20 milioni) per l’insediamento di nuove imprese, c’è la necessità di velocizzare l’assegnazione delle aree degli insediamenti produttivi di Colmata, dopo il ricorso presentato da Creo, l’azienda non ammessa da Invitalia. Ci sono infatti aziende che attendono di avviare l’attività come Ecoline Tyre, La Chiusa di Pontedoro ed Etrusca Profilati.
E’ stato affrontato anche il tema della formazione: lunedì 19 sarà organizzato un incontro a Piombino Palazzo Appiani, alla presenza dell’assessore regionale Grieco, con associazioni di categoria, sindacati e aziende, per impostare il piano della formazione della Regione in base alle esigenze che le nuove protezioni richiederanno. In questo contesto è stata annunciata l’apertura di uno sportello per la formazione professionale con tutte le informazioni per avviare nuove attività. Infine gli insediamenti produttivi e il rinnovo delle concessioni demaniali. Ci sono aziende in attesa, PIM, General Electric, Creo, aziende di maricoltura e altre. Il Comune ha sollevato la questione in modo da dare il via a questi importanti investimenti e creare sinergie positive con tutti gli enti interessati. In sostanza necessità di stringere i tempi per far ripartire al più presto il piano di sviluppo dell’area. masierolivorno@gmail.com