Presentata Tracce di memoria, la mostra dedicata al Madiai inedito
14 Maggio 2021
(Donatella Nesti) Livorno, 14 maggio 2021 – E’ stata presentata alla stampa la mostra dedicata a Mario Madiai promossa da Comune di Livorno, Fondazione Livorno Arte e cultura e Fondazione Livorno che sarà inaugurata giovedì 20 maggio alle ore 17.00 e resterà aperta fino al 30 luglio, dal martedì alla domenica, ore 16.00/19.00, con ingresso gratuito.
E’ un Madiai inedito e sorprendente quello che propone la mostra curata da Giorgio Bacci per la riapertura dei Granai di Villa Mimbelli. Il percorso espositivo di Mario Madiai ’Tracce di memoria’ presenta l’ultima produzione di questo affermato protagonista della pittura contemporanea. L’artista scava, letteralmente e con rigore, nella memoria dei segni e dei sentimenti per restituirci, con la consueta eleganza, un itinerario senza confini tra i linguaggi della figurazione e dell’astrazione. Elemento clou e sorpresa dell’evento sarà il progetto site specific realizzato durante la mostra: protagonista dell’installazione una grande piazza cittadina cancellata e riscoperta, avvolta dalla musica.
Il dialogo con la città di Livorno di questo pittore nato a Siena, che ha studiato all’Istituto d’Arte Augusto Passaglia di Lucca, non si è mai interrotto. Tra i suoi estimatori più devoti è ancora vivo il ricordo della galleria di personaggi livornesi esposta nei primi anni Settanta: Orestino, Boboli, Mario del Ricovero…nella cornice della Casa della Cultura, per una mostra dal titolo fin troppo esplicito: Madiai come Livorno.
Con il viaggio in Persia del 1972 la sua tecnica si affina in un’esplosione di colori ricchi di dettagli, esaltati da cupole luccicanti e vesti variopinte. Poi il “pittore errante” rientra a Livorno, ma non si ferma. Venezia, Barga, Siena e Firenze diventano le culle cicliche della sua ispirazione. Dalle finestre dei suoi rifugi ritrae il Canale della Giudecca con Piazza San Marco sullo sfondo, le serre del Ciocco e i giardini di Barga, la Cupola del Brunelleschi, i paesaggi della Val d’Orcia.
Nel 1974 una parentesi riflessiva lo induce a rappresentare l’incontenibile energia della natura che sprizza dai tubi esplosi della modernità, per sperimentare soluzioni innovative senza abbandonare il figurativo.
Gli stimoli e il bisogno di rinnovarsi accompagnano Madiai fino alla maturità artistica, La produzione del 1996 presentata nel volume I fiori, le foglie e l’acqua, fa seguito alla serie dei limoni e dei girasoli, e s’incontra con la serie delle rose, in una ricerca continua di nuove tecniche.
Con il nuovo millennio e la nascita del primo nipote, il concorso della Fondazione Nazionale Carlo Collodi diventa l’occasione per una lunga rivisitazione simbolica e anche sociologica della favola di Pinocchio, fonte inesauribile di incanti creativi per tutta l’età adulta. Continua-mente diversa è il titolo delle opere più recenti. Nella serie dei “teatrini” la riflessione artistica raggiunge una più intensa complessità e la pittura diviene lo sfondo di una struttura tridimensionale attraversata da fili, gessi e altro.
Lavorando tutti i giorni e tutto il giorno, Mario sente la necessità di variare temi e tecnica in processi compositivi sempre nuovi. Si ritiene un’artista in continua evoluzione che cerca nuove motivazioni, suggestioni e visioni per andare oltre la tela e afferrare la profondità delle cose.
Per lui, che padroneggia la pittura con impareggiabile abilità e grande passione, come ha affermato l’assessore Simone Lenzi, l’astrazione non è una scorciatoia e, negli anni, i suoi veri interessi e punti di forza sono sempre stati gli stessi: composizione coloristica, equilibrio formale, disposizione dei segni. Il risultato è una produzione composita e seducente, capace di conquistare tanti ammiratori, che seguono il suo percorso artistico nonostante le distanze. E le tele di Madiai volano in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone, in Messico, in Corea…
Lui ama dipingere, desidera dipingere. Desidera scoprire e lo ha sempre desiderato. Come quando, bambino, esplorava sentieri artistici con fili, stoffe e gessi sottratti a Lavinia, la mamma sarta, per inventare linee e segni grafici. O quando nascondeva pietruzze colorate sotto la sabbia per poi ritrovarle e ammirarne i riflessi. Cancellare e ritrovare: così avverrà anche alla mostra, con il site specific.
La Fondazione Arte e cultura ha ringraziato per il contributo la Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci.
Sono intervenuti alla presentazione: Simone Lenzi, Assessore alla Cultura, Comune di Livorn, Olimpia Vaccari, Presidente Fondazione Livorno Arte e Cultura, Giorgio Bacci, curatore della mostra, Mario Madiai, artista. I giornalisti hanno potuto visitare la mostra accompagnati dalle musiche scelte da Roberto Napoli.
20 maggio/30 luglio 2021 Granai di Villa Mimbelli, via San Jacopo in Acquaviva 65, Livorno
Per le visite del sabato e della domenica e per i gruppi, la prenotazione è obbligatoria, con almeno un giorno di anticipo.
Gli orari della mostra potranno subire modifiche per eventuali disposizioni normative connesse all’emergenza sanitaria Covid-19.
Info (orari e modalità di visita) presso: infomuseofattori@comune.livorno.it, tel. 0586/808001- 824607.
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