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19 Marzo 2024

Una sala cinematografica (foto d'archivio)

Riaprono i cinema e gli spettatori non mancano, nelle sale anche Nomadland


(Donatella Nesti) Livorno, 2 maggio 2021 – Finalmente riaprono i cinema, anche a Livorno e provincia, e gli spettatori non mancano, desiderosi di  vedere finalmente le pellicole sul grande schermo dopo mesi passati a seguire i film in tv e sulle varie piattaforme in streaming.  E’ nelle sale il vincitore dell’Oscar  ‘Nomadland’, il film, già premiato alla Biennale Cinema 2020, si è aggiudicato tre statuette: miglior film, miglior regista (Chloé Zhao), miglior attrice (Frances McDormand). Il Direttore della Mostra di Venezia , Alberto Barbera, ha dichiarato: “Mi congratulo con Chloé Zhao e Frances McDormand per i tre Oscar, che premiano l’audacia artistica e la sensibilità umana e sociale con cui hanno dato voce ai dimenticati da un’idea di progresso che ignora i valori più autentici della solidarietà e della condivisione. È un onore e un vanto per la Mostra aver contribuito a far conoscere quest’opera prodigiosa al mondo intero”.

È la seconda volta in quattro anni, dopo La forma dell’acqua – The Shape of Water (2017) di Guillermo del Toro, che il film vincitore del Leone d’Oro riceve l’Oscar per il miglior film. Nella storia della Mostra, questa doppia vittoria era avvenuta in precedenza per Amleto (1948) di Laurence Olivier. Negli ultimi anni, l’Oscar al miglior film è andato ad altri film presentati in prima mondiale alla Biennale Cinema: Birdman (2014) di Alejandro G. Iñarritu e Il caso Spotlight (2015) di Tom McCarthy. Sempre negli ultimi anni, l’Oscar alla miglior regia è andato, tra gli altri, a  Gravity (2013) di Alfonso Cuarón, Birdman (2014) di Alejandro G. Iñarritu, La La Land (2016) di Damien Chazelle, La forma dell’acqua – The Shape of Water (2017) di Guillermo del Toro, Roma (2018) di Alfonso Cuarón, tutti presentati in prima mondiale alla Biennale Cinema. È la seconda volta nella storia degli Oscar che un film diretto da una donna vince l’Oscar per il miglior film e la miglior regia, dopo Hurt Locker (2008) di Kathryn Bigelow, anch’esso presentato in prima mondiale alla Biennale Cinema.

Dopo il collasso economico di una città aziendale nel Nevada rurale, Fern (Frances McDormand) carica i bagagli sul proprio furgone e si mette in strada alla ricerca di una vita fuori dalla società convenzionale, come una nomade moderna. Terzo lungometraggio della regista Chloé Zhao, NOMADLAND vede nel cast la presenza dei veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells nel ruolo di mentori e compagni di viaggio di Fern durante la sua esplorazione attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano. NOMADLAND è diretto da Chloé Zhao e basato sul libro NOMADLAND un racconto d’inchiesta di Jessica Bruder. Il cast comprende Frances McDormand, David Strathairn ,Linda May e Swankie. Un vasto ritratto panoramico dello spirito nomade americano, che segue il flusso della manodopera migratoria stagionale, NOMADLAND di Chloé Zhao è un road movie de i nostri tempi, importante e attuale in questo momento di crisi economica e di cambiamento. Vediamo lo splendore dell’Ovest americano, dalle Badlands del South Dakota al deserto del Nevada, fino al Pacific Northwest, attraverso gli occhi della sessantunenne Fern che ha perso suo marito e tutta la sua vita precedente, dopo che la città mineraria in cui viveva è stata sostanzialmente dissolta. Ma durante il suo percorso, diventa più forte e trova una nuova vita. Fern trova la propria comunità nei raduni tra nomadi a cui partecipa, che comprendono Linda May e Swankie (due autentiche nomadi che interpretano loro stesse), nella forte amicizia con Dave (David Strathairn) e nelle altre persone che incontra durante il suo viaggio. Ma soprattutto, come afferma Zhao, ‟…nella natura, mentre lei si evolve; nelle terre selvagge, nelle rocce, negli alberi, nelle stelle, in un uragano, è in questi luoghi che trova la propria indipendenza”. “Ci vediamo lungo la strada”. Nessuno si saluta veramente, per sempre, fra i nomadi sempre in cammino accompagnati dalle  musiche dell’italiano Ludovico Einaudi. 

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