Rissa di via Buontalenti, il Pci: “La delinquenza va punita ma il disagio nasce dallo sfruttamento”
18 Settembre 2021
(Redazione) Livorno, 18 settembre 2021 – “Quanto accaduto in via Buontalenti nel pieno centro cittadino porta alla luce, per chi non avesse ancora voluto vederlo, tutto il degrado e la sofferenza dei quartieri popolari della città, problemi di natura complessa in cui agiscono e si intersecano diversi elementi a cui questo sistema capitalista, nella sua putrescenza, non è in grado di dare una risposta, anzi questa degradazione per certi versi fa parte del suo sviluppo e ne è connaturale.
Davanti a questi fatti di delinquenza è bene non girarci intorno. Essi vanno condannati e perseguiti, perché altro non sono che gesti di criminalità organizzata che devono essere sradicati dalla nostra città, perché ne minano il suo essere comunità solidale e la convivenza fra culture differenti”.
Così inizia il comunicato stampa della federazione livornese del Partito comunista italiano in merito ai “gravi fatti di via Buontalenti”.
“Da anni il centro ed i quartieri nord, in una città a crisi economica complessa, sono i più esposti alla degradazione economico-sociale, tanto che in alcune zone si può parlare di ghetti che raccolgono le fasce sociali più esposte alla crisi”, continua la nota stampa. “In questo contesto di incertezza e povertà la criminalità reperisce la propria manovalanza, sostituendosi alle istituzioni che via via si sono sempre più liquefatte e assottigliate anche grazie ai tagli che in questi anni sono stati apportati a quei presidi territoriali come le circoscrizioni, l’istruzione, le associazioni territoriali che avrebbero potuto raccogliere il malcontento dei cittadini dovuto ad una sensazione di minor sicurezza rispetto al passato e favorire un integrazione vera ed efficace”.
“La mancanza di occupazione è il fattore principale della non coesione sociale e della depauperazione dei quartieri popolari”, si legge ancora nel comunicato della segreteria del Pci livornese guidato da Luigi Moggia. “Tale scarsità di lavoro è figlia non di un accidente o di una somma congiunturale negativa, ma di una visione diversa della città per come l’avevamo conosciuta e apprezzata ma che le varie amministrazioni hanno portato avanti indistintamente in questi anni, anche là dove oggi ci sono spazi per sviluppare l’economia cittadina non vi è un’azione decisa e organica che punti con determinazione a favorire l’ampliamento e la costruzione di quelle infrastrutture che potrebbero rilanciare il tessuto economico cittadino e l’occupazione”.
“Un altro fattore che si somma ai precedenti”, continua la nota, “è il fenomeno migratorio che negli anni ha visto arrivare nella nostra città persone da differenti parti del mondo con storie diverse e culture diverse. Questo, rileggendo la storia di Livorno, rappresenta una ricchezza sociale e economica se fosse connessa a reali politiche di integrazione”. E ancora: “Dobbiamo però, come Partito comunista italiano, ribadire che ogni attività anti-sociale è un crimine dà perseguire al di là della nazionalità, siano essi italiani o stranieri. Dall’altro canto l’integrazione, rispetto alle considerazioni sulla mancanza di occupazione e della dissoluzione dei corpi intermedi, rimane un feticcio auto consolatorio per alcuni soggetti sociali, e che di fatto resta un problema irrisolto, tralasciamo le cause geopolitiche di spartizione del mondo ed imperialistiche di sfruttamento e rapina delle materie prime che vanno sotto il nome di neocolonialismo e sono la causa principale del fenomeno migratorio e di come gli stranieri molte volte nel nostro paese vengono usati come classe operaia di riserva a basso costo e senza diritti, certo questo non può essere una giustificazione alla violenza e alla criminalità, ma non possiamo sottacere gli elementi che rendono il quadro completo e affrontano un tema complesso nella sua globalità, se non vogliamo ricadere nella retorica becera e populista della destra”.
“Quanto accaduto in via Buontalenti”, conclude il comunicato, “rappresenta qualcosa di totalmente diverso da quello che si può intendere come si è erroneamente fatto in questi anni il fenomeno migratorio e la convivenza fra culture diverse trattandolo con umana pietas invece della logica dei diritti e doveri, quanto accaduto rappresenta uno spaccato drammatico della società e della nostra città a cui tutti coloro che credono non meriti questo degrado sociale, perché di questo si tratta, devono dare il proprio contributo e supporto per non lasciare terreno fertile ad una destra becera e opportunista che non deve trovare spazi a Livorno”.
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