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29 Marzo 2024

La basilica di Santa Sofia ad Instanbul che verrà trasformata in moschea (foto libera da diritti tratta da Wikipedia)

Santa Sofia, l’Islam e l’Occidente


(Mario Bueno) Livorno, 12 luglio 2020 – Edificata nel 537 come chiesa cristiana la basilica di Santa Sofia divenne moschea quando nel 1453 gli Ottomani conquistarono Costantinopoli. Nel 1935 Kamel Ataturk, il nazionalista laico padre della Turchia moderna, trasformò la basilica in un museo e tale è rimasta fino ad oggi. Ora Erdogan ha deciso di trasformare di nuovo Santa Sofia in una moschea, assecondando le frange più integraliste dell’Islam ottomano.

Cosa succederebbe se il governo israeliano decidesse di trasformare in sinagoga un edificio da secoli adibito a moschea od a museo? O se negli Usa il cattivissimo Trump decidesse di trasformare in museo una moschea? Qualcuno immagina gli strilli dei “democratici progressisti”? Le accuse di “islamofobia”, le condanne del pontefice, le riunioni del consiglio di sicurezza dell’Onu, le firme di centinaia di “intellettuali”?

La nuova bravata di Erdogan è invece accolta in Occidente dal più assordante dei silenzi, con la ridicola Unione Europea che piagnucola ricordando che il museo di Santa Sofia sarebbe stato un luogo di “dibattito inter religioso”. I burocrati dell’Unione Europea vedono il “dialogo” con l’Islam sempre ed ovunque. Se servisse al “dialogo” sarebbero pronti a trasformare San Pietro in moschea o, magari, in museo. Cosa aspettarsi del resto da personaggi che si vergognano della loro storia e delle loro tradizioni? Finti occidentali che identificano una civiltà millenaria con qualche ufficio burocratico? Burocrati pronti ad inginocchiarsi di fronte ai distruttori di statue? Povero Occidente!