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20 Aprile 2024

Il giornalista Michele Santoro (foto libera da diritti tratta da Flickr.com)

Santoro lancia Annozero, vuole unire Cinque Stelle e Sinistra


(Marco Ceccarini) Roma, 30 luglio 2022 – Il partito che “non c’è” potrebbe chiamarsi Annozero, come la celebre trasmissione di Michele Santoro, e potrebbe essere fondato proprio dal noto giornalista, conduttore di storiche trasmissioni su Rai, Mediaset e La 7, ma anche su circuiti nazionali di minore importanza. Tra le sue trasmissioni più popolari, Samarcanda e Moby Dick, Sciuscià, Servizio Pubblico ed appunto Annozero, programma di approfondimento politico andato in onda su Rai 2 dal settembre 2006 al giugno 2011.

“Il Pd non ha più nulla a che vedere con la Sinistra, è un partito moderato specializzato nella gestione del potere e partner ideale dei tecnici. Oltre al fatto che è diventato il più atlantista di tutti”, ha affermato Santoro in un’intervista uscita quest’oggi, sabato 30 luglio, sul quotidiano La Repubblica, attraverso la quale, di fatto, ha annunciato la sua disponibilità a scendere nuovamente in politica ed a fondare un movimento di stampo pacifista con l’obiettivo di sostenere Giuseppe Conte e il movimento Cinque Stelle nel diaologo con la Sinistra.

Santoro, dopo essere stato allontanato dalla Rai nel giugno 2002 a seguito del famoso “editto bulgaro” lanciato due mesi prima dall’allora premier, Silvio Berlusconi, che da Sofia, in Bulgaria, attaccò duramente il giornalista Enzo Biagi, il comico Daniele Luttazzi e lo stesso Santoro, dopo la sua estromissione iniziò la battaglia legale per il reintegro in Rai. Biagi e Luttazzi, che erano collaboratori esterni, furono semplicemente allontanati. Santoro, dipendente, fu invece licenziato. Nelle more della battaglia legale, nel giugno 2004 venne condidato come indipendente nella lista di Uniti nell’Ulivo alle elezioni europee nel nome della libertà di informazione e fu eletto al Parlamento di Strasburgo. A seguito del reintegro in Rai, sancito dal Tribunale di Roma nel gennaio 2005, Santoro pose però termine all’esperienza di parlamentare europeo nel successivo mese di ottobre, quando prese parte al programma Rockpolitik di Adriano Celentano. Successivamente, nel rispetto della sentenza di reintegro, la Rai gli affidò la conduzione del nuovo programma Annozero, partito poi nel settembre 2006, con ospiti fissi il vignettista Vauro Senesi, i giornalisti Marco Travaglio e Rula Jebreal, il collaboratore storico Sandro Ruotolo.

Oggi, con l’intervista rilasciata a La Repubblica, Santoro ha annunciato il suo ritorno alla politica attiva: “Serve il partito che non c’è e che non c’è mai stato. Io sarei pronto a dare il mio contributo. Se il Pd rimuove l’agenda Draghi apre uno scenario, altrimenti, se tutti quelli che non condividono l’agenda Draghi si prendono per mano, è un fatto positivo”. E ancora: “Se fossi in Letta non darei per scontata la rottura con Conte e chiederei una mano a chi, come me, rappresenta il dissenso dalla guerra. Se Letta insiste con l’ammucchiata di Centrodestra dentro la Sinistra, resta lo spazio per un campo alternativo. Se in questo campo ci fosse spazio per una lista per la pace, perché no?”.

Santoro, nell’intervista, ha inoltre lanciato un assist a Nicola Fratoianni, di cui però si dice che abbia ricevuto da Enrico Letta la promessa di un collegio sicuro in Toscana: “Spero che Sinistra Italiana voglia sedersi al tavolo, ma come non ho visto Letta telefonare a Conte, nemmeno ho visto Conte telefonare a Fratoianni e neanche Fratoianni aprire un confronto”.

Tra i primi sostenitori di Santoro, già nella giornata odierna, si sono fatti vivi la saggista e filosofa Donatella Di Cesare, l’esponente della sinistra ecologista ed ex deputato Paolo Cento, il giornalista Guido Ruotolo, fratello gemello di Sandro Ruotolo, il quale ultimo, attualmente, è senatore di Liberi e Uguali.

Santoro ha spiegato che nel nuovo partito ci sarà chi nello scorso mese di maggio a Roma “ha partecipato alla serata Pace proibita al teatro Ghione”, durante la quale il giornalista espresse le sue posizioni critiche anche sulla gestione informativa della guerra, aprendo a Sinistra Italiana e ai Cinque Stelle.

Annozero, con ogni probabiltà, non sarà presente alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Per Santoro la responsabilità maggiore è del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che avrebbe avuto troppa fretta di sciogliere le camere indicendo per settembre le consultazioni elettorali.

“Se non ci saremo, al voto, non sarà per colpa nostra“, ma, appunto, di Mattarella. “Un uomo che ho sempre considerato saggio ma di cui stavolta non ho compreso le scelte”, ha detto Santoro. “Andremo a votare in un momento tra i più delicati del dopoguerra, con una campagna elettorale di pochi giorni, gli ultimi, e con una opinione pubblica che è al 50 per cento critica di tutti gli attori politici. Questa fretta di chiudere il governo Draghi ad agosto non la capisco”. E infine: “La campagna elettorale ad agosto mette il 50 per cento degli elettori nella condizione di non poter scegliere, o mangi la minestra o ti butti dalla finestra, e impedisce a quelli come me, che avrebbero voluto fare qualcosa di nuovo, di raccogliere le firme”.

Tutto, per la cronaca, va concluso entro il 21 agosto ed oggettivamente non è facile realizzare liste a livello nazionale e raccogliere le firme, dal nulla, in poche settimane. Questo anche se, attorno al progetto di Santoro, oltre alle personalità già citate, vi sono anche molti altri uomini e molte altre donne in grado di smuovere l’opinione pubblica ed attrarre consensi, dall’attrice ed autrice Sabina Guzzanti alla cantante e musicista Fiorella Mannoia, dal giornalista Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, all’ambientalista Daniele Ognibene oggi capogruppo di Liberi e Uguali al Consiglio regionale del Lazio. Il tutto senza dimenticare, in prospettiva, la possibile adesione al progetto del politologo e pacifista Alessandro Orsini, docente alla Luiss di Roma, tra i massimi esperti europei di politica internazionale, che secondo indiscrezioni potrebbe dare una mano a Santoro a comporre un soggetto politico ispirato ai temi della pace.

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