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29 Marzo 2024

Scoglio della Regina, nuovo polo della Ricerca e della Logistica


(Massimo Masiero) Livorno 9 giugno. Il Polo della Ricerca e della Logistica dello Scoglio della Regina, inaugurato questo pomeriggio,(nella foto il taglio del nastro) insieme al parco di verde pubblico “Giardino Mediterraneo”, è stato dedicato alla memoria dell’Ammiraglio Raimondo Pollastrini, molto legato alla città, alla cui memoria è stata scoperta una lapida sulla struttura originale del centro, benedetta dal vescovo Simone Giusti, presenti numerosi livornesi che hanno assistito nella bella piazza davanti all’edificio alla cerimonia, durante la quale è stato reso omaggio alla signora Anna Gloria Giani, vedova dell’Ammiraglio Pollastrini, presenti i due figli Matteo e Martina. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco, Filippo Nogarin , della signora Giani, dell’assessore regionale Cristina Grieco, del prefetto Anna Maria Manzone, dell’Ammiraglio Vincenzo Meloni, comandante generale delle Capitaneria di Porto, del contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo, comandante l’Accademia Navale. Presenti anche Pietro Caruso per il Presidente della Provincia, rappresentanti del mondo accademico e scientifico, Emanuele Rossi della Scuola Sant’Anna di Pisa, Stefano Corsini dell’Autorità Sistema Portuale Alto Tirreno, altri esponenti dlele attività marittime e invitati. Dopo l’Inno di Mameli eseguito dalla Banda dell’Accademia Navale, è la rassegna del picchetto d’onore schierato della Marina Militare, è stata scoperta sul piazzale la statua in rame raffigurante una donna slanciata verso il mare antistante dello scultore Stefano Chia. Poi la parola al sindaco Filippo Nogarin., che ha salutato con un grande abbraccio Anna Gloria Giani e i suoi figli , le alte cariche militari e i rettori degli Atenei. Il ricordo di Raimondo Pollastrini, uomo e ufficiale, è spettato a Vincenzo Meloni. “Era una bella persona – ha detto – riusciva a trasmettere buoni sentimenti a tutti. Amava la sua professione, vissuta come hobby, con entusiasmo, partecipazione e coinvolgimento verso gli altri. Era un vulcano d’idee. Ha ideato il forum delle guardie costiere del Mediterraneo, ancora apprezzato dai 23 paesi che ne fanno parte. Aveva intuizione, era un puto di riferimento per tutti”. Il vescovo Simone Giusti, dopo la scoperta della lapide ha impartito la benedizione estesa ai presenti. Sul rettangolo di marmo incisa questa frase: “Nella sua Livorno, con lungimiranza e al servizio della Comunità seppe e volle promuovere il rapporto tra mare e scienza. Livorno, 9 giugno 2017.
Raimondo Pollastrini era nato a Milano il 17 giugno 1945, entro come ufficiale di complemento nel corpo delle Capitaneria di Porto, poi vinse il concorso e la sua carriera si sviluppò in un continuo crescendo, in varie sedi delle capitaneria fu promosso Comandante Generale delle Capitaneria di Porto, divenne Ammiraglio, ebbe la sede a Roma, ma rimase legato a Livorno, che divenne la sua città, accanto a sua moglie Anna e ai figli. Laurea in lettere conseguita all’Università di Firenze e in giurisprudenza a Genova. Insegnante di diritto della navigazione in Accademia Navale, coordinatore al dipartimento scienze giuridiche all’Istituto di Guerra Marittima, dove si preparano gli ufficiali superiori della Marina Militare, docente in Atenei nazionali, saggista e autore di articoli in riviste nazionali e internazionali su argomenti legati all’ambiente, al diritto marittimo. Si è spento a Livorno a 68 anni, il 15 agosto 2013.
Il Polo della Ricerca e della Logistica,è stato completato dopo circa dieci anni di lavori, che fanno parte dei cinque progetti Piuss “Livorno, città elle opportunità”, che comprende anche la struttura della Dogana d’Acqua nella zona di via della Cinta Esterna. L’intervento di recupero ha reso possibile ospitare alcuni centri di eccellenza della tecnologia e della ricerca, con i quali a inizio 2017 è stato siglato un accordo. I Centri di Ricerca che si insedieranno nel nuovo Polo dello Scoglio della Regina e della Dogana d’Acqua sono il Lamma, l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna, il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed ecologia applicata “G.Bacci”, Ibimet, il Cnr, Centro Nazionale delle Ricerche, Istituto Tecip della Scuola Superiore Sant’Anna e Ispra, oltre alla Direzione Marittima della Toscana. Pertanto i due complessi diverranno un contenitore “high-tech”, centro di ricerca, autentico “polo” attrattivo, dove le imprese che vogliono fare innovazione, avranno modo di sviluppare idee o creare nuovi prototipi da trasformare poi in prodotti di consumo. Lo ha sottolineato anche l’assessore all’istruzione Cristina Grieco ricordando come la Regione abbia investito nel nuovo centro e ha auspicato che possa diventare una fucina di capitale umano per i giovani. “Formazione e scienza sono fondamentali per lo sviluppo – ha aggiunto – e questa nuova iniziativa può essere considerata il luogo ideale per essere punto di riferimento per la crescita dle territorio”.
L’intervento del sindaco Filippo Nogarin (giacca scura, cravatta in tinta, jeans) con qualche spunto polemico sui ritardi nella consegna della struttura, terminata due anni or sono per ritardi burocratici. “Miracoli della burocrazia che – ha detto – in questo Paese è straordinariamente efficiente quando si tratta di frenare. E stiamo parlando di una struttura su cui abbiamo investito come Comune 3 milioni di euro sui 7 complessivi. Finalmente possiamo festeggiare perché con oggi restituiamo ai livornesi una porzione della loro città: questo Giardino mediterraneo che rappresenta un ponte naturale tra la terra e il mare. Ma possiamo festeggiare anche perché, d’ora in avanti, non saremo più costretti a vedere scene che oggi sono invece all’ordine del giorno: persone che accedono a quest’area, scavalcando cancelli e ringhiere come se non ci fossero e cittadini che parcheggiano le loro barchette abusivamente a ridosso della passerella che abbiamo percorso per arrivare qui. Scene di ordinaria illegalità che questa città non può e non deve più tollerare. Per raggiungere questo obiettivo però bisogna imparare a dare risposte più rapide ai bisogni dei cittadini e su questo all’interno del Comune stiamo facendo un lavoro molto puntuale che proprio questa mattina ha visto aggiungersi un tassello fondamentale. Quella macrostruttura che altro non è se non la definizione precisa della catena di comando che permette di trasformare un problema della cittadinanza in una soluzione. Un nuovo assetto che in futuro ci permetterà di non dover più fare i conti con ritardi e lungaggini come quelle con cui si è dovuto misurare chi si è occupato del progetto “Scoglio della Regina”. Oggi formalmente inauguriamo un contenitore, ma è del tutto evidente che ciò che può fare davvero la differenza, è il contenuto. Entro un mese, i locali ospiteranno i laboratori allestiti dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna, dal consorzio di biologia marina, dal CNR, dal consorzio LAMMA e dalla Capitaneria di Porto di Livorno. Questa è dunque una delle due gambe, insieme alla Dogana d’Acqua, su cui poggerà il nuovo “Polo della ricerca e delle alte tecnologie” di Livorno. Parliamoci chiaro: se vogliamo sviluppare una manifattura che sia realmente competitiva sui mercati, se vogliamo attirare a Livorno un’industria di qualità, è indispensabile puntare su prodotti dall’alto valore aggiunto. E questo significa puntare sulle alte tecnologie. L’idea è questa: dai laboratori del polo hi-tech usciranno progetti e prototipi che dovranno poi essere trasformati in prodotti di consumo – ha proseguito il sindaco – e questo ci permetterà di creare una sinergia virtuosa con aziende specializzate in robotica e biorobotica e soprattutto interessate a investire nella blue e green economy. Un salto nel futuro per una città che per troppo tempo è rimasta ancorata a un modello di sviluppo industriale ormai tramontato. In questi tre anni alla giuda dell’amministrazione abbiamo assistito a continui crisi industriali e chiusure di impianti produttivi, operazioni decise da lontano davanti alle quali le istituzioni non hanno potuto fare nulla. Se vogliamo lasciarci alle spalle la classificazione di area di crisi complessa, non possiamo trasformarci in terra di conquista per multinazionali senza scrupoli, perennemente alla ricerca di mano d’opera a basso prezzo. Dobbiamo al contrario puntare sull’eccellenza, in modo da ritagliarci un nostro posto privilegiato. La ricerca, l’innovazione e la conoscenza rappresentano la ricetta vincente per Livorno. Questo si – ha concluso il sindaco . che è un valore aggiunto unico che nessuno potrà portarci via”. E’ seguita la visita ai locali, suddivisi in salette e spazi aperti per i laboratori, da parte di gruppi di quindici persone. L’arredo sarà completato nelle prossime settimane. masierolivorno@gmail.com