Scuola-lavoro, il nuovo modello della Camera di Commercio
21 Febbraio 2018
Livorno, 21 febbraio. Un convegno affollato, quello tenutosi nella sala Elba della sede livornese della Camera di Commercio tutto dedicato ad un nuovo modello di alternanza scuola lavoro, a cui hanno partecipato il Comune di Capraia Isola, il Parco nazionale dell’arcipelago toscano, due Istituti scolastici toscani e i referenti del progetto “Scuola outdoor in rete”, coordinati da Pierluigi Giuntoli Segretario Generale dell’ente camerale.
Presenti le istituzioni: ospiti del Presidente della Camera di Commercio, Riccardo Breda l’onorevole Silvia Velo, sottosegretario Ministero Ambiente, la Regione Toscana con il capo Gabinetto dell’assessorato all’istruzione, Luca Lischi, il Comune di Livorno con la vicesindaco Stella Sorgente ed il sistema camerale nazionale con il vicesegretario Claudio Gagliardi.
Nato da un progetto elaborato nel nord Italia, il progetto è già stato collaudato con successo nell’isola di Capraia e all’Elba: sviluppa il concetto di “outdoor” spalancando la porta della classe e trasferendo gli studenti all’aria aperta. Si riscoprono così attività manuali e artigiane, si conosce e si rispetta l’ambiente, si fanno osservazioni scientifiche, e nella settimana del campus – preceduta da una preparazione in classe – gli studenti imparano anche ad autogestirsi, a cucinare e a riordinare.
“Questo progetto di alternanza in outdoor che vi vede impegnati anche nel lavoro artigiano – sono
0. le parole del Presidente Riccardo Breda alla platea di studenti intervenuti – è un esempio del nostro futuro, fatto di tutela del territorio e dell’ambiente, aspetti importantissimi. E’ necessaria una grande sinergia tra mondo della scuola e mondo del lavoro, e la Camera di commercio è in grado di mettere insieme tutti i protagonisti di questo progetto; ma un contributo forte deve darlo anche il mondo del lavoro, quelle imprese che trovano nella Camera di commercio la loro casa comune: dobbiamo far capire al mondo delle imprese la grande opportunità che oggi viene offerta dal mondo della scuola”.
Il modello sperimentato da “Rete scuole outdoor” – capofila il Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso – ha già all’attivo esperienze nel nostro territorio, nell’isola di Capraia e nelle altre isole dell’arcipelago, in particolare all’Elba. “L’isola, vero e proprio territorio di frontiera, offre il contesto ideale per questo tipo di attività: recupero terrazzamenti, riscoperta di antichi sentieri, mantenimento di opere che hanno anche un ritorno di utilità enorme – ha dichiarato Stefano Feri, vicepresidente del Parco nazionale dell’arcipelago.
Particolarmente interessanti sono state le esperienze raccontate con i filmati della settimana trascorsa alla Capraia e all’Elba dagli studenti del Liceo classico di Colle Val d’Elsa e del Liceo scientifico Galilei di Siena.
L’isola di Capraia è stata una vera protagonista del convegno: fotografata con i suoi panorami mozzafiato, le sue asperità e bellezze. Presente il vicesindaco Arturo Vasuino, che ha ricordato il sindaco Guarente mancato pochi mesi fa, a cui è stato tributato un lungo applauso.
Appassionata e lucida l’esposizione del metodo outdoor fatto sia dalla dirigente scolastica del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso Maria Antonia Piva, che da Pier Paolo Traversari, coordinatore della Rete. “Livorno città di libertà, di ricchezza e innovazione. Non è casuale che oggi ospiti questo progetto per diffonderlo – ha esordito Piva – L’idea parte nel 2006, quando ancora non si parlava di alternanza e sostenibilità didattica. Tutta l’Italia è uno straordinario laboratorio didattico a cielo aperto. In Toscana, poi, è nata l’esperienza straordinaria di don Lorenzo Milani, in un contesto miserrimo, a testimoniare che la vera ricchezza è l’idea. I ragazzi sono i veri protagonisti, imparano facendo. Comprendono meglio i settori verso cui orientarsi. Lavoro e fatica, sbagliare e imparare. Questo non è turismo scolastico, è scuola a tutti gli effetti, e riguarda tutte le discipline”, ha detto.
Interventi anche di Franca Zanichelli, Direttore Parco nazionale arcipelago, che ha accompagnato i campus didattici, e di Sofia Mannelli, curatrice di Capraia Smart Island.
E’ intervenuto poi Claudio Gagliardi: “Abbiamo bisogno – ha detto – di esperienze come questa,cioè di una scuola outdoor, oggi le imprese – ne abbiamo intervistate 400mila – chiedono competenze trasversali (soft skills), adattamento e flessibilità, lavorare in autonomia, in gruppo, affrontare novità e risolvere problemi. Emerge anche l’attenzione alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico. “Tutto questo lo si fa con l’appoggio delle istituzioni, come la Cciaa, istituzione che mette in collegamento la scuola con le altre istituzioni, e può aiutare anche nel far acquisire le conoscenze necessarie. La Camera può trovare le imprese per collegarle col mondo della scuola. Il registro nazionale per l’alternanza serve, ma in questo contesto di dialogo e di supporto. Occorre iniziare a sperimentare un percorso di certificazione delle competenze, quelle che si acquisiscono in maniera informale, nei contesti di esperienza lavorativa o di alternanza. In Italia le Cciaa possono essere la piattaforma di un sistema di certificazione delle competenze, possono mettere insieme i soggetti e creare una rete facendo interagire soggetti diversi: lancio un appello alla Cciaa della Maremma e del Tirreno affinché sia protagonista di questo processo”.
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