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19 Aprile 2024

Il Palazzo della Gherardesca dove ha sede l'Istoreco (foto d'archivio)

Sonetti, Istoreco: “Non perdere la memoria sul 25 aprile di settantacinque anni fa”


(Marco Ceccarini) Livorno, 24 aprile 2020 – Domani, 25 aprile, saranno 75 anni dalla liberazione di Milano, data simbolo in cui si celebra, a livello nazionale, la liberazione dell’Italia dal Nazifascismo. Sarà però un 25 aprile diverso. L’epidemia da coronavirus Covid-19, infatti, impone lo stare a casa, il celebrare a distanza l’anniversario, che pure è molto importante.

Anche per questo, per celebrare l’evento in modo originale ed autonomo rispetto al coro, abbiamo fatto una conversazione con la direttrice dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea di Livorno, Catia Sonetti, che adesso vi proponiamo, per mettere l’accento sia sul significato del 25 aprile che per evidenziare le attività dell’Istituto.

La professoressa Sonetti, nata a Piombino nel 1954, già docente al liceo scientifico Enriques di Livorno, dottoressa di ricerca in Storia del movimento sindacale nell’Università di Teramo, è una studiosa di storia orale ed i suoi lavori si occupano principalmente del movimento operaio, delle tematiche della memoria e di alcune riflessioni sul territorio provinciale di Livorno. A lei, oggi direttrice dell’Istituto storico della Resistenza, noto anche con l’acronimo Istoreco, abbiamo chiesto alcune riflessioni.

“L’Istituto è stato costituito nel settembre 2008 ed è ordinato come associazione senza scopo di lucro”, specifica la professoressa Sonetti. “Si propone di favorire il reperimento e la salvaguardia delle fonti documentarie, nonché di promuovere la ricerca storica, l’attività didattica e quella culturale allo scopo di approfondire la conoscenza della società contemporanea con particolare riguardo alle vicende legate all’opposizione al fascismo, alla lotta di Liberazione e all’età repubblicana con specifica attenzione alle vicende del territorio provinciale di Livorno”.

L’Istoreco livornese è associato all’Istituto nazionale Parri, oggi diretto da Paolo Pezzino, già docente di Storia contemporanea a Pisa, grazie al quale può, tra l’altro, svolgere attività di formazione accredita dal Miur (il Ministero dell’Università, ndr). Svolge, inoltre, la sua attività in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana e con gli altri Istituti Storici della Resistenza, con le Istituzioni scientifiche e culturali, con gli enti locali e con ogni altro soggetto pubblico e privato che ne condivida le finalità statutarie.

“Non perdere la memoria è fondamentale per capire il presente e costruire il futuro”, aggiunge la Sonetti. “Il significato del 25 aprile è ancora molto attuale ed è proprio da questa convinzione che origina tutto il lavoro che facciamo come Istituto”.

Per il raggiungimento degli obiettivi che l’Istituto si propone, che possono essere riassunti nel seguire tre direttive, ossia la conservazione e il recupero delle carte e dei documenti, attività con i giovani e con le scuole, lo sviluppo delle attività di ricerca, l’Istoreco indirizza la propria attività verso il reperimento, l’acquisizione e la classificazione di materiale documentario sulla Resistenza e sulla storia contemporanea in generale, favorendo anche lo svolgimento e il coordinamento di ricerche, manifestazioni, convegni, iniziative editoriali, scientifiche e divulgative, nonché la collaborazione ad iniziative culturali di altri enti e di privati.

“Il nostro è oggi uno degli archivi più importanti, almeno nel nostro campo, in Italia”, fa presente la professoressa Sonetti. Che evidenzia come studi sull’associazionismo e sugli istituti per la cremazione a Livorno, sulla questione giuliano-dalmata a Livorno e sulla Resistenza, sia stati e siano al centro dell’attività di ricerca dell’Istoreco.

“Quando si accerta la rispondenza agli scopi dell’Istituto, la progettazione e l’attuazione di programmi didattici e di aggiornamento tesi a diffondere nelle scuole la conoscenza degli avvenimenti relativi al movimento di liberazione nazionale e della storia contemporanea, noi siamo pronti a fare la nostra parte”, conclude la direttrice dell’Istituto. “La ricerca dei reperti e dei cimeli del periodo della lotta antifascista e della Resistenza, come il riordino dei monumenti, dei cippi e delle lapidi dedicati alla lotta antifascista, alla Resistenza e alle sue vicende, sono per noi il fulcro del lavoro che facciamo per non perdere la memoria, elemento essenziale per guardare al futuro e costruirlo nel segno della pace e della democrazia”.