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19 Aprile 2024

Successo ai Salesiani per Inri 3.0, la nuova opera musicale di Adriano Croccolo


(Gloria Benini) Livorno, 24 novembre 2019 – “Quando abbiamo cominciato a metter su questo spettacolo è stata subito emozione. E poi un crescendo”.

Così il regista livornese Antonio Cristiano parla di “Inri 3.0” di Adriano Croccolo, andato in scena l’altro ieri sera, venerdì 22 novembre, al Teatro Salesiani di Livorno, dove ha svolto il ruolo di consulente alla regia e quello di attore.

E continua: “Ho lasciato che fosse Croccolo a dirigere il suo lavoro, perché ritengo che, in certi casi, chi ha scritto il testo sappia trovare gli spunti giusti per far arrivare il suo messaggio. Io, avvalendomi della mia esperienza pluriennale di regista e coreografo, ho dato dei suggerimenti tecnici. Devo dire di essere rimasto molto contento e soddisfatto del risultato”.

Adriano Croccolo è nato a Livorno nel 1968. Da sempre appassionato di arte, musica e poesia, ha collaborato con varie associazioni tra cui “Livorno calcio Academy”, in qualità di direttore artistico per eventi e musical. Ha scritto poesie partecipando a concorsi e reading con ottimo successo. Negli anni ’90 ha fatto parte della compagnia “La Mansarda” nella rappresentazione del musical “Jesus Christ Superstar” e successivamente diventa organizzatore del festival di Santa Maria a Monte “Voci dalla piazza” dando prestigio alla manifestazione e a tutto il paese. Ed è a Santa Maria a Monte che debutta, nel 2014, con un grande evento creato da lui, il “Rokke in live” che si proponeva di dar luce alle rocche e cittadine medievali meno conosciute attraverso una kermesse di atmosfera magica tra arte, musica e storia.

Croccolo ha fondato il progetto “Arte, Musica, Spettacolo” al quale partecipano gli alunni della Scuola media Carducci con l’obiettivo di creare e far vivere la musica a tutto tondo ai ragazzi.

L’autore, visibilmente emozionato, spiega che “Inri 3.0”, il suo ultimo lavoro, è un musical introspettivo che tratta aspetti sociali che affliggono il mondo in cui viviamo con particolare attenzione alla donna. Per sviluppare meglio questo punto ha avuto un ruolo importante sua moglie, Antonella Ieffa, che ha collaborato alla stesura e alla revisione del testo.

“Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza…” Con queste parole si apre il sipario, con l’aspettativa che gli uomini apprezzino le bellezze del mondo e ne abbiano cura. Subito dopo altra scena: il mondo di oggi, i colori delle luci stroboscopiche che abbagliano e i rumori che coprono ogni cosa. L’uomo sembra non sentire e non pensare più, sembra di nuovo il caos primordiale.

Poi appaiono gli uomini, indossano delle maschere per nascondere le brutture che hanno pervaso le loro anime. Fanno un processo a qualcuno non la pensa come loro che viene condannato dall’egoismo, dal tornaconto, dalle gelosie.

Anche la donna viene condannata. La donna che da madre generatrice si fa spazio con i suoi ideali e che combatte per realizzarli, viene sbeffeggiata dagli uomini e dalle donne stesse con la loro ipocrisia. E’ sola, vittima di violenza da parte degli uomini.

Rimane però l’apertura a un ideale migliore, da scrivere sul telo bianco del sipario che non si chiude.

Il tutto contornato dai balletti dello “Studio Live Dance Academy e dalle musiche di Andrea Prestianni, Nino Orofino, Dave Chimera, Dj Goliath, dello stesso Adriano Croccolo e dai canti della Compagnia dei Cinque accordi.