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19 Marzo 2024

Gli euro, valuta ufficiale dell'Unione Europea (foto d'archivio)

Tessile, regione Toscana e distretto di Prato chiedono l’estensione degli aiuti


Firenze, 14 gennaio 2021 – La regione Toscana e il distretto del tessile di Prato chiedono la modifica delle norme che penalizzano il settore e sul punto chiedono all’Unione europea, a seguito di un questionario promosso dalla commissione, di estendere gli incentivi in vigore in campo energetico anche alle medie e piccole imprese tessili, molte delle quali appartengono al Distretto pratese.

A dare la notizia è l’agenzia d’informazione Toscana Notizie della giunta regionale della Toscana.

La richiesta che avanzano regione Toscana e distretto di Prato origina dalla recente consultazione pubblica che la commissione europea ha svolto per la revisione delle linee guida sugli aiuti di Stato in materia di ambiente ed energia che a sua volta ha fatto seguito a quella del luglio 2019. L’ultima “public consultation for the revision” si è conclusa lo scorso 7 gennaio e ha avuto lo scopo di far emergere le forme di aiuto gradite e le possibili forme di efficienza energetica da finanziare. A metà 2019 la regione Toscana e il distretto pratese avevano partecipato all’analoga “consultazione pubblica” cercando di coinvolgere il ministero dello Sviluppo con l’obiettivo di cambiare la normativa in tema di agevolazioni alle imprese grosse consumatrici di energia per far rientrare tra esse anche le imprese della filiera del tessile al fine di renderle più competitive rispetto ai concorrenti internazionali, dato che in molti paesi l’energia costa meno ed altri prevedono compensazioni od agevolazioni alle imprese energivore, mentre in altri paesi ancora si utilizza manodopera meno costosa.

Attraverso il recente questionario la commissione europea ha voluto capire la tipologia di revisione dei criteri di compatibilità da effettuare per la protezione ambientale ma anche quali aiuti di Stato è possibile mettere in atto a favore degli utenti ad alta intensità energetica.

Il questionario europeo “ha rappresentato una nuova buona occasione per segnalare l’illogicità dell’esclusione del codice Nace 1330 sul finissaggio dei tessili, degli articoli di vestiario e attività similari, a cui appartengono tutte le attività del settore Nobilitazione, dall’elenco dei settori ammessi a beneficiare degli sgravi riservati alle imprese energivore”, affermano gli assessori Monia Monni e Stefano Ciuoffo attraverso la nota di Toscana Notizie. “Nel solo distretto tessile di Prato le aziende coinvolte sono circa 400, con un’incidenza rilevante sulla potenzialità di competizione sui mercati del tessile e abbigliamento. La Regione come il Comune di Prato e gli imprenditori del manufatturiero formato da piccole e medie imprese grandi consumatrici di energia elettrica, segnalano da tempo un vuoto che va a discapito del settore tessile”.

Quello che è assente, sottolineano entrambi gli assessori regionali, è “il parametro che fa riferimento al ‘finissaggio’, che è una lavorazione della filiera produttiva ad altissima intensità energetica ed esposta alla concorrenza internazionale”. La permanenza dalla attuale situazione, concludono Monni e Ciuoffo, “riduce la capacità delle imprese del settore tessile italiano di gareggiare con gli atri competitor ed è per questo che con la risposta alle domande poste chiediamo l’integrazione di questo processo produttivo tra quelli beneficiari degli aiuti”.

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