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29 Marzo 2024

Una lezione di stile: Nardella e Nogarin


(Massimo Masiero) Livorno, 10 novembre. Una lezione di stile quella di Dario Nardella, sindaco di Firenze, a Filippo Nogarin, sindaco di Livorno, sulla dedica della piazza a Carlo Azeglio Ciampi. E anche una lezione politica. Non è stato difficile scorgere nel comportamento del primo cittadino pentastellato livornese una mancanza di autorità nei confronti della sua maggioranza, assottigliatasi nel tempo. Adesso che il ritiro della proposta si è concluso, non resta che attendere le prossime mosse del primo cittadino. Il primo strappo alla sua leadership fu lo scippo dell’assessore Gianni Lemmetti da parte della sindaca capitolina Virginia Raggi. Ci rimasero male i consiglieri 5 Stelle e la sollevazione fu immediata per lo sgarbo subito e per la scarsa reattività dimostrata da Nogarin. Due consiglieri decisero di passare al gruppo misto: Edoardo Marchetti, che confermò il suo trasferimento, e Alessio Batini, che rimase poi tra i pentastellati. Movimento ridotto a 15 membri più il Sindaco a far da risicata maggioranza di 16 su 32 consiglieri. Poi consiglio comunale per discutere sui tragici fatti del 9-10 settembre, comportamento del sindaco sulla gestione dell’emergenza e tutto il resto. Consiglieri 5 Stelle che decidono di non partecipare alla seduta perché dichiarano di essere contrari ai processi sommari. E così non mettono in difficoltà il sindaco, che se la cava con il capogruppo di turno, Marco Galigani, rientrato in aula per garantire il numero legale e maggioranza. Infine la vicenda Ciampi e i dodici consiglieri M5S contrari a intitolar la Rotonda d’Ardenza a colui che definiscono “uomo delle banche” e reo d’aver fatto entrare l’Italia nell’euro e non uno statista, che ha sempre amato Livorno. Quindi nuovo avviso di garanzia alla politica al Sindaco. Ed ecco, dopo tanto meditare, il dietrofront di Nogarin nei confronti della sua stessa proposta. Motivo? Non voler alimentare la polemica sollevata da altri e non proveniente dalla sua casa politica. Altro inciampo quindi. Ce n’è abbastanza per una città che a giugno 2014 ha votato M5S per il cambiamento e ha problemi sempre più urgenti da risolvere. Inutile elencarli, il Sindaco sa perfettamente quali sono e cosa fare. Aveva un solido timone da manovrare. Adesso sembra alla ricerca di una rotta sicura. Un mese fa si accennò ad una probabile e possibile Caporetto. La speranza è che la ritirata si arresti, come avvenne, perché la città ha bisogno di una riscossa e di una Amministrazione Comunale, che possa governare meglio di quanto sia riuscita a fare finora. masierolivorno@gmail.com