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23 Aprile 2024

Vendemmia all'Elba (foto tratta dal web)

Vendemmia anticipata, calura e siccità mettono in ginocchio l’agricoltura già danneggiata dai cinghiali


(Stefano Bramanti) Livorno, 6 agosto 2022 – Calura, siccità sull’Elba, come avviene da tempo ovunque. Agricoltura in difficoltà acuita da sempre anche dai danni regalati dai cinghiali invasori delle vigne. E la vendemmia è ormai alle porte, ovviamente decisamente anticipata. L’agronomo Italo Sapere di Sapereta (Sapere tenuta agricola) presente poco prima di Porto Azzurro, dice che: “E’ da maggio che la temperatura è sopra i 30 gradi, per cui la fase tipica della maturazione, chiamata invaiatura, è al termine del suo percorso; l’uva inizia gradualmente a cambiare colore e gli acini da verdi diventano violacei per le uve rosse e gialli per quelle bianche. A fine luglio o al massimo i primi di agosto, tutti i grappoli hanno acquisito il colore finale. Questo di solito, ma in questo 2022 già dagli ultimi giorni di giugno si era notata la trasformazione.

Quest’anno ci aspetta una vendemmia anticipata di almeno due settimane”. L’azienda agricola del Montefabbrello di Portoferraio, l’ha già avviata la raccolta, come ha segnalato la Coldiretti dell’isola- E abbiamo sentito anche altri imprenditori agricoli tra cui Gianluigi Rossi dell’agricola Sabatinaccia in zona la Valdana, e ha detto che sul versante cinghiali non ci sono novità, come dire che il problema è ormai arcinoto e reiterato, tutti sanno delle tante invasioni degli ungulati ma niente di concreto accade per risolvere questo disagio grave. E l ’agricoltore ribadisce che l’unica soluzione è quella della eradicazione totale, come sostengono in tanti compreso il parco Nazionale isolano. “La siccità- dice Rossi – l’ho risolta con 8000 euro di spese realizzando un impianto idrico, con il permesso della regione, di goccia a goccia”.

Si è espresso anche Lorenzo Signorini dell’azienda agricola Cecilia di Marina di Campo . “Circa i cinghiali – dice- siamo sotto attacco perennemente e nonostante che si tenti di bloccarli riescono a passare dalle recensioni, comprese quelle elettriche, e fanno visita ai vari vigneti avviando loro la vendemmia… Anche io sono favorevole a realizzare un tentativo di eliminarli. È assurdo che tanti imprenditori siano condizionati pesantemente e da lustri, da questi ungulati che si riproducono moltiplicandosi. La vendemmia? Diciamo che siamo già pronti. Appena conclusa la maturazione raccogliamo tutto quanto per evitare di lasciare troppi pranzi nei vigneti in favore dei cinghiali”. Poi interviene Aldo Appiani di Rio Marina della Tenuta le Sughere del Montefico. Ci ha detto che non sarà una vendemmia da ricordare, almeno nella quantità per lui: “Sarà ridotta del 20% per via della siccità. Normalmente produciamo 4-500 quintali e quindi spero di non perdere più di 70/90 quintali. Realizziamo intorno alle 70-75 mila bottiglie, aiutandosi anche con una quota di uva acquistata da altri produttori elbani e faccio pure lo spumante isolano. Il tasto danni da cinghiali dovrei averlo risolto, perché spendendo circa 25.000 a km e ne abbiamo recintati quattro di km, in modo robusto con una rete metallica alta 2 metri interrata per 50 cm, spero che questa volta riuscirò a sconfiggere gli assalti. Infine la azienda agricola distanza Caterina Portoferraio si conferma la situazione storica delle invasioni da cinghiali e in qualche modo i titolari dell’azienda trovano un aspetto positivo della siccità in quanto l’elevata temperatura e ap. la mancanza di piogge vanno a difendere gli ulivi dalle famose mosche che portano danno e la coltivazione delle Vigne lungo tra una quantità abbondante nonostante il caldo che non aiuta.

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