Tari e Aamps, il Pd sui numeri di Nogarin: “Parole in libertà”
5 Febbraio 2018
(Renato Gangemi) Livorno, 5 febbraio. Il sindaco Nogarin cerca di rilanciare l’immagine del partito pentastellato come partito del buon governo, raccontando la balla del trionfo della “buona amministrazione”.
Leggendo le stesse tabelle pubblicate sulla stampa cittadina, vediamo che la Tari è diminuita quest’anno di 4-5 punti, ma solo dopo essere stata aumentata del 15 per cento nei due anni precedenti scaricando 21 milioni di debiti sui cittadini.
Un insulto all’intelligenza dei livornesi. Se prima ti prendo quindici, poi ti rendo cinque dov’è il guadagno? La rimessa è sempre di dieci.
Probabilmente i numeri di Nogarin sono parole in libertà. Quello che ci stupisce è come sia possibile raccontare dopo tre anni le stesse balle e pensare che qualcuno ci creda?
Ormai i livornesi sanno che gli “oltre 40 milioni dei debiti” sono una “fake news”, come sono ormai a conoscenza del fatto che parte di essi erano costituiti da mutui per investimenti. .
E’ poi noto – anche se magari soltanto agli addetti ai lavori – che i 19,3 milioni di debiti del 2013 (amministrazione PD) sono diventati 41,7 milioni di euro a fine 2014 con l’amministrazione grillina in carica da sei mesi, raddoppiando in un solo anno. (Pagina 31 bilancio Aamps 2014).
Così come tutti ormai hanno capito che l’odiato termovalorizzatore non è poi così cattivo quando permette, come in questi anni, di pagare i debiti.
Nogarin ancora ci parla di dirigenti strapagati ed inefficienti , dimenticando che è stato lui stesso a cacciare dirigenti che come sindaco aveva personalmente nominato: o perché incompetenti , come l‘attivista 5 stelle Marco Di Gennaro (meglio conosciuto come il “nostro Steve Jobs ) o perché disobbedienti, come Aldo Iacomelli (che non avvallò la scelte del concordato fallimentare).
Ci chiediamo pertanto se affermazioni che istigano l’odio dei cittadini verso funzionari e/o lavoratori pubblici, siano fatte solo per affermare un cultura tipica della peggior destra reazionaria o per dare una copertura politica a scelte impopolari.
In ogni caso l’attuale realtà aziendale di AAMPS è figlia di una politica fatta di subappalti ed esternalizzazioni dei servizi “core” : riscossione dei tributi, call center, spazzamento meccanizzato, raccolta degli ingombranti, sanificazione dei mastelli etc. etc..
Scelte che hanno sì abbassato i costi, ma hanno anche impoverito l’azienda di competenze professionali con il bel risultato di trasferire profitti ad aziende site fuori dal territorio livornese che spesso si avvalgono di lavoratori con meno diritti, meno salario e con condizioni di lavoro più precarie.
Non sarebbe stato più produttivo lasciare che AAMPS continuasse a svolgere questi servizi assumendo i precari con il contratto nazionale di categoria?
A proposito del Porta a Porta:siamo davvero sicuri che i livornesi siano soddisfatti per come è organizzato e gestito il servizio?
Nogarin dice che “il lavoro da fare resta ancora molto”, almeno in questo ci trova concordi, alla luce dei palesi disservizi che ogni quartiere sta vivendo.
Per il resto siamo alla continua propaganda, anche quando il Sindaco parla di punte dell’85 per cento di differenziata, quando dovrebbe sapere bene che la media cittadina è ancora ferma al 43 per cento o poco più, oltre a restare ancora non indagata la grande incognita della dimensione percentuale dello scarto da errati conferimenti nel PAP.
Se la media nazionale e regionale degli errati conferimenti nel PAP si attesta intorno al 20 per cento, quanto sarà l’effettivo rifiuto differenziato e reso produttivo per le piattaforme di riciclo?
Tutte cose concrete sulle quali i cittadini attendono risposte vere, non fake news.
Renato Gangemi, responsabile Ambiente, Unione comunale Pd, Livorno
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