Nelle sale i film della Mostra veneziana, Frantz e Indivisibili
30 Settembre 2016
(Donatella Nesti) – E’ polemica per la candidatura di “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi come film straniero agli Oscar non tanto per il suo indiscutibile valore, ma perché si tratta di un documentario che avrebbe potuto candidarsi nella sezione documentari e lasciare spazio a “Indivisibili “ bocciato per un solo voto. La pensa così il regista Sorrentino il quale, insieme a molti altri, avrebbe voluto vedere il film di Edoardo de Angelis candidato all’Oscar anche in considerazione dei film in lingua straniera vincitori negli ultimi due anni, “Il figlio di Saul” e “Ida”, certo non convenzionali e quindi con ‘Indivisibili’ il cinema italiano avrebbe potuto giocarsi una carta in più. Strano destino quello di ‘Indivisibili’, escluso dal concorso principale ma vincitore della rassegna “Le giornate degli autori” e giudicato da pubblico e critici il miglior film italiano della Mostra. Il film è ambientato a Castelvolturno, le giovani gemelle siamesi sono delle vere e proprie “star”, si esibiscono durante feste, battesimi e matrimoni ed arricchiscono le tasche del padre. Ma Viola e Daisy hanno i loro desideri e con la loro voglia di libertà decidono di evadere dalla loro situazione familiare. Le due gemelle scappano di casa per trovare i soldi e poter finalmente fare l’intervento chirurgico che permetterà ad entrambe di vivere la vita normale che hanno sempre sognato, senza subire sfruttamento ed umiliazione da parte della famiglia e del Parroco del loro Paese. Bravissime le gemelle Angela e Marianna Fontana che hanno dovuto allenarsi a lungo per la parte “Ci sono voluti molti mesi di preparazione fisica intensa, non è semplice rimanere per così tanto tempo unite come due gemelle siamesi – hanno affermato.- Ci siamo immedesimate talmente tanto bene nel ruolo che dopo le riprese non riuscivamo a stare l’una senza l’altra, e sentivamo subito la mancanza. Questa nuova esperienza ci ha davvero insegnato molto”.
Nelle sale il film del regista Ozon in concorso a Venezia con il suo “Frantz”. Al termine della Prima guerra mondiale, in una cittadina tedesca, Anna si reca tutti i giorni sulla tomba del fidanzato Frantz, morto al fronte in Francia. Un giorno incontra Adrien, un giovane francese anche lui andato a raccogliersi sulla tomba dell’amico tedesco. La presenza dello straniero nella cittadina tedesca susciterà reazioni sociali molto forti e sentimenti estremi. Le menzogne che si intrecciano nel racconto di Adrien, in un tagliente bianco e nero, lasciano lo spettatore pieno di dubbi ed interrogativi così come quello dei protagonisti i bravi Pierre Niney e Paula Beer. “Come allievo e ammiratore di Eric Rohmer, ho sempre trovato le bugie molto eccitanti da raccontare e da
filmare.”dichiara il regista” Riflettevo proprio su questo quando un amico mi ha parlato di uno spettacolo teatrale di Maurice Rostand, scritto subito dopo la Prima guerra mondiale. Facendo delle ricerche ho poi scoperto che lo spettacolo era già stato adattato per il cinema da Lubitsch nel 1931 con il titolo Broken Lullaby. La mia prima reazione è stata quella di lasciare perdere. Come potevo competere con Lubitsch? Vedere il film di Lubitsch mi ha rassicurato, perché è molto simile allo spettacolo teatrale e adotta lo stesso punto di vista, quello del giovane francese. Il mio desiderio invece era di adottare il punto di vista della ragazza che, così come lo spettatore, non sa perché quel giovane francese si reca sulla tomba del suo fidanzato.” Nella seconda parte del film, alternando scene in bianco e nero a scene a colori, assistiamo alla crescita della protagonista che cercando la verità acquista la sua autonomia, una performance che ha fatto vincere a Paula Beer il premio Mastroianni come attrice emergente
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