Caritas, circa cento famiglie e trecento persone aiutate con #Ripartilivorno
5 Febbraio 2018
Livorno, 5 febbraio – A quasi cinque mesi dall’alluvione che il 10 settembre scorso ha colpito Livorno, la Caritas ha fatto un primo bilancio di #RipartiLivorno, il progetto messo in campo per gestire le risorse raccolte attraverso la campagna “AiutiamoLI” promossa dai fratelli Giorgio e Claudio Chiellini e dalla Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci e tramite il Fondo di Solidarietà della stessa Caritas.
Dei 257.018 euro raccolti ad oggi, la commissione di valutazione istituita e composta da suor Raffaella Spiezio, Luciano Barsotti, Lamberto Giannini, Riccardo Vitti, Stefano Caturegli, Stefano Taddia, Annalisa Mennella ed Elvira Cosentino ha già deliberato contributi per 207.944,68 euro.
Sono complessivamente 98 le famiglie prese in carico dallo sportello appositamente aperto all’interno del Centro di Ascolto della Caritas nei giorni immediatamente successivi all’alluvione, per un totale di 264 persone tra cui 49 minori. Di questi 98 nuclei, 28 abitano a Collinaia, 20 a Stagno, 14 a Salviano, 12 ad Ardenza, 8 alla Valle Benedetta, 5 a Montenero, 5 nei pressi dello stadio e 6 in altre zone della città. Il 45 per cento delle richieste ha riguardato il sostegno economico per interventi di ripristino funzionale delle abitazioni, il 30 l’acquisto di elettrodomestici e mobilia, il 15 la riparazioni automezzi. Il restante 10 per cento ha invece riguardato consulenze specialistiche, soprattutto legali e psicologiche.
“Il nostro progetto- spiega suor Raffaella, presidente della Fondazione Caritas Livorno-p (nella foto a sinistra) ha come obiettivo quello di sostenere e accompagnare le famiglie colpite nel lungo e delicato cammino di ritorno alla normalità. Gli interventi materiali sono solo una testimonianza della nostra vicinanza e della nostra sollecitudine per coloro che, a vario titolo, sono vittime degli eventi di quella notte tragica, ma non esauriscono il compito di cui ci sentiamo investiti. La nostra vocazione è un’altra, quella di offrire alle persone che soffrono una presenza viva, partecipe, solidale, e di essere al loro fianco nelle difficoltà affinché possano tornare a camminare sulle loro gambe. Una presenza che si è espressa nelle visite a domicilio, nei frequenti sopralluoghi nelle zone colpite, nella scelta di farsi carico del forte bisogno di ascolto e di prossimità che è emerso in questi mesi e che, nelle fasi dell’emergenza, è stato spesso sacrificato. Più che per gli aiuti materiali, è per questo nostro modo di essere presenti avendo cuore la dignità di ognuno che le persone ci hanno ringraziato”.
Sono tante le manifestazioni di gratitudine ricevute dalla Caritas nei giorni di Natale, quando i volontari sono andati porta a porta a consegnare un piccolo panettone a ogni famiglia alluvionata. “Il 24 dicembre- racconta ancora suor Raffaella- ho ricevuto questo messaggio da una famiglia di Stagno: Grazie ragazzi per essere passati dalla mia porta per avermi fatto sapere che sono nei vostri pensieri … Grazie di cuore per tutto … Vi auguro un buon Natale, bello bello come voi lo avete reso per noi. Sono parole preziose, che ci restituiscono il senso del nostro servizio”.
Di particolare importanza, nel corso di questi mesi e soprattutto delle prime settimane, è stato il generoso contributo offerto da tanti cittadini e tante aziende che hanno fatto donazioni in denaro o in bene per aiutare le persone alluvionate. “È stata una straordinaria prova di senso di comunità che sta a noi e alla città saper valorizzare in futuro. Lo dobbiamo innanzitutto ai giovani, che sono stati il cuore della reazione di Livorno a questo disastro. Dobbiamo cogliere la tragica occasione dell’alluvione per rimettere in discussione il nostro modo di vivere e di stare insieme, per “convertirci” a una vita più responsabile, in cui ognuno avverte come suo compito prendersi cura degli altri e del creato. Il contributo che la CEI, nei giorni immediatamente successivi all’alluvione, ha deciso di mettere a disposizione della nostra città sarà utilizzato proprio per mettere in piedi un progetto di lungo respiro di cui abbiamo definito le linee generali con Caritas Italiana. Una parte del finanziamento servirà a sostenere nel tempo le famiglie più fragili tra quelle colpite con contributi per il pagamento di utenze, canoni di affitto ed eventuali spese sanitarie, con l’obiettivo di prevenire l’innesco di nuovi percorsi di povertà in conseguenza della calamità. Un’altra parte sarà utilizzata per organizzare eventi di formazione e sensibilizzazione sui temi della cultura del rischio e del rispetto del creato rivolti alla cittadinanza e alle scuole, nonché per realizzare un lavoro di documentazione per favorire la costruzione condivisa di una memoria dell’evento alluvionale e delle ferite che ha aperto. Una parte del contributo sarà infine utilizzata – conclude Suor Raffaella – per la costruzione o la ricostruzione di luoghi di comunità nei quartieri danneggiati, spazi di aggregazione e di incontro in cui il tessuto sociale possa essere riannodato e consolidato, perché questa disgrazia ci ha rivelato in modo ancora più chiaro quanto sia importante, nei momenti di difficoltà, poter contare su una rete di amicizie, affetti e relazioni ispirate alla solidarietà e alla responsabilità reciproca”.
Il pensiero di suor Raffaella e della Caritas va infine “a coloro che hanno donato qualcosa di sé per aiutare chi stava e sta ancora soffrendo. Il lavoro che abbiamo svolto è stato reso possibile dalla generosità di tante persone: dagli sportivi come Giorgio Chiellini e Leonardo Pavoletti, passando per l’Associazione Sportiva Livorno (che ha donato a Caritas 15.000 euro tra quelli raccolti in occasione della Partita del Cuore) per arrivare ai tanti cittadini che hanno voluto dare il loro piccolo e preziosissimo contributo. Un particolare ringraziamento va alle persone che, del tutto gratuitamente, si sono messe a disposizione del progetto, partecipando alle fasi di ricognizione tecnica e condividendo con noi la responsabilità della valutazione delle tante richieste che ci hanno raggiunto. È un ringraziamento a nome delle persone che abbiamo aiutato, ma anche personale. Il loro impegno è un grande segno di speranza per tutti”. (Nella foto l’auto Caritas impiegata per l’alluvione)
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