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2 Maggio 2024

Un particolare della locandina di Oppenheimer (foto fornita da Nesti)

L’Oscar, il miglior film è Oppenheimer


(Donatella Nesti) Livorno, 12 marzo 2024 – La notte degli Oscar 2024, quest’anno trasmessa in diretta anche da Rai 1, è stata di Oppenheimer: miglior film, miglior attore protagonista (Cillian Murphy) e comprimario (Robert Downey Jr), miglior regista Christopher Nolan e poi montaggio, fotografia e miglior colonna sonora originale: il maxi-biopic di Universal sul padre della bomba atomica Robert J. Oppenheimer.

Delusione per la mancata vittoria di ‘Io Capitano’ il bel film presentato a Venezia di Matteo Garrone, arrivato nella cinquina dei migliori film stranieri con l’odissea dell’emigrazione e battuto da ‘La zona di interesse’, del britannico Jonathan Glazer. Una nuova visione dell’Olocausto raccontato da fuori delle mura di Auschwitz che ha conquistato anche l’Oscar per il miglior sonoro, nel cast Sandra Hüller, Christian Friedel, Ralph Herforth. Un uomo e sua moglie tentano di costruire una vita perfetta in un luogo apparentemente da sogno: giornate fatte di gite in barca, il lavoro d’ufficio di lui, i tè con le amiche di lei e le scampagnate in bici con i figli. Ma l’uomo in questione è Rudolf Höss, comandante di Auschwitz e la curata villetta con giardino della famiglia si trova esattamente di fianco al muro del campo, Grand Prix a Cannes 2023. Un’opera sulla perdita dell’umanità e sulla banalità e familiarità del male che non verrà dimenticato facilmente e che ha ricevuto vergognosamente dichiarazioni antisemite.

Migliore attrice ovviamente Emma Stone già celebrata alla Mostra del Cinema di Venezia per la sua interpretazione di Poor things del regista greco Yorgos Lanthimos il quale dispiaciuto per la mancanza dell’attrice per lo sciopero in corso durante la premiazione con il Leone d’oro aveva dichiarato: ” Emma Stone è stata coinvolta fin da subito, ho cominciato a parlarle del film mentre stavamo facendo La Favorita. Era molto entusiasta del personaggio e ha voluto essere aggiornata il più possibile. Da allora l’ho tenuta al corrente di tutto lo sviluppo, con chi avrebbe lavorato, dove e come. Questo ha aiutato anche la sua interpretazione, dato che ha avuto l’idea del personaggio in mente per molto tempo. E quando è arrivato il momento, era pronta.” Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles Emma Stone si è presentata con un vestito bianco Louis Vuitton che si è rotto nel salire ma abituata ad impersonare Bella Baxter ha saputo prenderla con il sorriso. Parlando degli abiti sicuramente successo speciale per Armani che ha ‘vestito’ molti attrici e attori tra i quali Zendaya interprete di Dune.

I premi :

Migliore attore: Cillian Murphy per Oppenheimer di Christopher Nolan;

Migliore attrice: Emma Stone per Povere Creature! di Yorgos Lantimos;

Migliore attore non protagonista: Robert Downey jr per Oppenheimer;

Migliore attrice non protagonista: Da’Vine Joy Randolph per The Holdovers – Lezioni di vita;

Miglior film internazionale: La zona di interesse di Jonathan Glazer;

Miglior film d’animazione: Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki;

Miglior documentario: 20 giorni a Mariupol di Mstyslav Chernov, Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath;

Migliore fotografia: Hoyte van Hoytema per Oppenheimer;

Migliori costumi: Holly Waddington per Povere Creature;

Miglior montaggio: Jennifer Lame per Oppenheimer;

Miglior makeup e hairstyling: Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston per Povere Creature;

Migliore colonna sonora: Ludwig Göransson per Oppenheimer;

Migliore canzone originale: What was I made for? da Barbie, music e lyric di Billie Eilish e Finneas O’Connell;

Migliore scenografia: James Price e Shona Heath; Set Decoration, Zsuzsa Mihalek per Povere Creature;

Miglior sonoro: Tarn Willers e Johnnie Burn per La zona di interesse;

Migliore sceneggiatura non originale: American Fiction adattata per lo schermo da Cord Jefferson;

Migliore sceneggiatura originale: Anatomia di una caduta, scritta da Justine Triet e Arthur Harari;

Migliori effetti speciali: Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima per Godzilla Minus One;

Miglior corto d’animazione: War is over! di Dave Mullins e Brad Booker;

Miglior corto live action: The wonderful story of Henry Sugar di Wes Anderson e Steven Rales;

Miglior corto documentario: The last repair shop di Ben Proudfoot e Kris Bowers.

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