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3 Maggio 2024

Un momento della presentazione di Alessandro Guarducci (foto Costa Ovest)

Guarducci presenta la candidatura a sindaco: “Meglio ingegneri a Livorno che sottopagati a Milano”


(Marco Ceccarini) Livorno, 27 gennaio 2024 – “Il detto ‘meglio disoccupato a Livorno che ingegnere a Milano’ non mi piace. I nostri figli devono poter lasciare la città per scelta, non perché obbligati. Per questo dico ‘meglio ingegneri a Livorno che sottopagati a Milano’. Ed è per questo che ho accettato la candidatura a sindaco. Per favorire chi vuole venire a portare lavoro a LIvorno, in tutti i settori, chi vuole il rilancio di questa città, perché Livorno ha bisogno di infrastrutture e di imprese, ha bisogno di tornare a correre. Sono d’accordo con il difendere l’ambiente, sono per lo sviluppo sostenibile, ma sono contrario ad ostacolare lo sviluppo e non accetto il ‘no’ a chi vuole investire su questo territorio”.

Lo ha affermato quest’oggi, sabato 27 gennaio, il giornalista Alessandro Guarducci, candidato a sindaco di Livorno del Centrodestra alle elezioni amministrative che si terranno nel prossimo mese di giugno. Guarducci è intervenuto all’hotel Palazzo dove ha presentato anche la sua lista civica Livorno Torna Grande che lo sostiene nell’ambito di una larga coalizione che va da Forza Italia a Fratelli d’Italia, dalla Lega a Noi Moderati.

“In estrema sintesi il mio programma mette al centro lavoro, sviluppo economico e sociale, in una parola la rinascita della città”, ha detto Guarducci. “Per questo occorre una visione d’insieme e la necessità di attrarre investimenti e nuove imprese nel rispetto dell’ecosistema ambientale”.

Guarducci, giornalista professionista, è nato a Prato nel 1960. Ha svolto studi di Giurisprudenza all’università di Firenze, poi interrotta per intraprendere la carriera giornalistica, svolta essenzialmente al quotidiano Il Tirreno, dove ha raggiunto la qaulifica di capo redattore. Abita a Livorno dal 1988.

“Mi chiedo come fa l’attuale amministrazione a pensare una città fondata sul terziario e su un turismo povero e che guarda soltanto al circondario”, ha continuato il candidato del Centrodestra. “Occorre la sostenibilità ma anche investimenti in grado di portare ricchezza, lavoro e nuova occupazione. Occorre non opporsi a chi vuole investire, come invece è stato fatto finora, perché Livorno è appetibile e ha tutto per tornare a riemergere. Serve anche maggior interesse per quello che riguarda il porto, per il quale ho in mente due cose, una vera integrazione fra città e porto, che non si è ancora vista, ma anche con la sostituzione dell’assessorato al Porto con l’assessorato al Mare perché il sindaco siede nel Comitato portuale e quindi non ce n’è bisogno, mentre c’è bisogno di qualcuno che si occupi, in modo strategico e complessivo, dell’economia legata al mare”.

Guarducci, sull’argomento della portualità e dell’economia marittima, ha poi continuato: “I turisti che scendono dai traghetti non vedono la Fortezza Vecchia ma un parcheggio. Bisogna riqualificare quella zona e valorizzare la Fortezza. Bisogna cambiare l’immagine di Livorno e del suo mare in tutti gli aspetti”.

La partecipazione alla prima uscita di Guarducci è stata grande. A tenere a battesimo la sua candidatura a sindaco di Livorno, dimostrando piena sintonia con gli alleati, sono intervenuti, tra gli altri, l’onorevole Chiara Tenerini di Forza Italia, l’europarlamentare Susanna Ceccardi della Lega, il senatore Marco Lisei di Fratelli d’Italia e Gionata Giubbilei di Noi Moderati. Tra i presenti in platea, oltre al senatore leghista Manfredi Potenti, vi era anche Massimo Vitrani di Azione, che si è detto interessato al progetto politico e al programma proposto da Guarducci. Prima di iniziare la presentazione, Guarducci ha ricordato il Giorno della Memoria, facendo osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della Shoa.

“Il mio programma prevede una politica comunale a favore delle famiglie e delle aziende, la riduzione della Tari e delle tasse comunali in genere, lo sviluppo di misure a favore di artigianato e mondo imprenditoriale”, ha continuato Guarducci. “Il mio obiettivo è che i livornesi possano migliorare la loro condizione. Mi interessa mantenere il dialogo con i cittadini”, ha aggiunto. E sul capitolo del turismo, ha precisato: “Spero che presto ci sarà il porto turistico, ma deve esserci anche il porticciolo della Bellana. E’ inoltre possibile che da Livorno non ci sia un collegamento tra la città e Bolgheri, un brand che vale quello del Chianti? Poi c’è da lavorare anche sul fronte del lungomare. Il nostro viale è meraviglioso ma è tristemente pieno di baracchine chiuse e mezze diroccate”.

Un capitolo a parte Guarducci lo ha rivolto al rapporto con i cittadini: “Il cittadino non è un suddito, non è cittadino solo una volta ogni cinque anni, quando si vota. Voglio che il cittadino livornese torni al centro dell’attenzione. A Livorno c’è un’emergenza democratica. Per questo bisogna tornare a parlare con i cittadini, ascoltarli e capire perché certe scelte non sono condivise”.

Su alcuni temi dell’amministrazione guidata dall’attuale sindaco Luca Salvetti, ad esempio su temi come il famoso Cubone, Guarducci ha aggiunto che ci sarà la completa revisione degli strumenti urbanistici di pianificazione: “Questo piano strutturale, molto semplicemente, non è un piano strutturale. L’area industriale al Vallin Buio non è un’area in grado di ospitare un’industria vera, capace cioè di produrre ricchezza, ma è solo un contentino agli industrialisti della coalizione che sostiene Salvetti. Io voglio togliere lo stigma di area di crisi complessa e per questo bisognerà utilizzare i milioni che sono ancora fermi a livello governativo e per far questo occorre uno strumento urbanistico vero, capace di proiettare Livorno nei decenni futuri. Livorno deve puntare in alto, tornare a essere la città ricordata dalla Fallaci nel suo libro ‘Un cappello pieno di ciliege’, una città bella e fiorente”.

Guarducci, a proposito di Oriana Fallaci, ha ricordato che la giunta Salvetti, lo scorso anno, ha negato l’intitolazione di una via alla scrittrice, stigmatizzando il comportamento dell’amministrazione comunale. Sembra evidente che, se venisse eletto, il candidato di Livorno Torna Grande e del Centrodestra penserà a riconoscere la grandezza di questa giornalista e scrittrice che tra i suoi antenati ebbe anche dei cittadini livornesi.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, inoltre, si è soffermato sulla questione della pavimentazione di via Grande, affermando: “E’ lo specchio della mediocrità e di come è decaduta Livorno. Come è possibile che siano stati fatti e siano stati permessi dalle amministrazioni che si sono susseguite interventi sulla palladiana con toppe di bitume? E ora, addirittura, si vuole cancellare anche la storia. Ci sono ampie zone con la palladiana in perfetto stato di conservazione. Perché non manutenerla e cambiare le parti ammalorate?”.

La lista civica Livorno Torna Grande, secondo quanto si apprende, coagulerà forze ed energie politiche non legate ai partiti ma comunque in grado di sottrarre potenziali elettori al Centrosinistra. Il dichiarato obiettivo di Guarducci è “dare a Livorno una nuova guida politica ed amministrativa”.

In definitiva, al centro del programma elettorale di Guarducci, della sua lista Livorno Torna Grande e della coalizione di Centrodestra che lo sostiene, vi saranno, secondo quanto da lui affermato, il rilancio dell’industria e del porto, il turismo e il commercio, il decoro e la sicurezza urbana, la riqualificazione della città.

“Basta avere una visione d’insieme e serve una vera programmazione”, ha concluso Guarducci, che rispondendo alle domande, ha assicurato: “In caso di mancata elezione, farò il consigliere comunale perché amo questa città. Non ho chiesto alcuna candidatura ‘paracadute’ da spendersi alle regionali del 2025”.

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